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Rubavano i pasti agli anziani della casa di riposo a Padova: nei guai 20 dipendenti

Ai 140 ospiti della struttura, che pagano una retta giornaliera che va dai 50 ai 70 euro, arrivavano vassoi ridotti all’osso. Gli addetti incastrati dalle telecamere nascoste piazzate dai carabinieri dopo che un ex collega ha denunciato il meccanismo.
A cura di A. P.
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Dovevano prendersi cura degli anziani ospiti di una casa di riposo in cui lavoravano ma al momento dei pasti invece di consegnare ai pensionati tutto il contenuto dei vassoi che arrivavano al centro di smistamento, intercettavano parte del pasto e se lo portavano a casa. Ai 140 ospiti della struttura, che pagano una retta giornaliera che va dai 50 ai 70 euro, arrivavano solo le briciole. Per questo una ventina di dipendenti di un istituto per anziani di Padova sono finiti nei guai e ora sono sotto inchiesta da parte dei carabinieri.

A incastrarli i video delle telecamere  che gli investigatori dell’Arma avevano installato all’interno del centro dopo che un ex dipendete, stanco di quanto avveniva, ha deciso di denunciare tutto. Secondo le indagini, coordinate dal locale Procura del Repubblica, infatti sembra che nella struttura le cose funzionassero così da molto tempo. Come racconta Il Mattino di Padova, ovviamente alcuni cibi arrivavano sempre come ad esempio la pasta perché portarla a casa sarebbe stato complicato. Scomparivano però i piatti più elaborati come il pollo arrosto e il pesce ma soprattutto tutti quelli sigillati come gli affettati e i formaggi. Alcuni non facevano arrivare nemmeno la frutta e l’acqua.

Non si trattava però di pochi addetti infedeli, dalle immagini i militari dell'arma infatti hanno scoperto che il malcostume riguardava una ventina di addetti, tra personale che si occupava degli anziani agli addetti alle pulizia, tutti raggiunti da avvisi di garanzia. Un meccanismo che sembra fosse però noto anche ad altri visto che qualche autista aveva anche deciso di scattare le foto al carico prima di consegnarlo per evitare eventuali contestazioni.

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