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Rubare per fame è sempre reato. Lo dice la Cassazione: “Chi ha bisogno, vada alla Caritas”

La Suprema Corte ha confermato una sentenza che condannava una donna di 36 anni che aveva rubato del formaggio in un supermercato di Torino per fame, affermando che si tratta in ogni caso di un reato punibile. I giudici: “Se aveva bisogno di mangiare poteva rivolgersi alla Caritas.
A cura di Biagio Chiariello
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Una persona che, spinta dalla fame e dai problemi economi, decide di rubare qualche alimento da un supermercato per poter riuscire a mangiare, commette sempre e comunque reato. A sancirlo è la Cassazione, che ha respinto il ricorso di una donna straniera senza permesso di soggiorno e senza dimora, la 36enne Jonela S., che era stata condannata dalla Corte d'Appello a due mesi di carcere e 400 euro di multa per aver portato via senza pagarli sei pezzi di parmigiano dal valore di 82 euro da un supermercato di Torino.

Il fatto risale al 30 settembre del 2014. La donna aveva nascosto il cibo nella propria borsa dopo aver tolto le placche anti-taccheggio. Arrivata alle casse dell'Auchan di corso Romania, aveva messo sul nastro una bottiglia di acqua, una birra e un succo di frutta da pagare. Gli addetti alla vigilanza però avevano già notato il suo gesto: colta in flagrante, la 36enne aveva ammesso tutto, specificando che avrebbe voluto “rivendere il formaggio per riuscire a guadagnare qualcosa per sé stessa” in preda alla povertà e alla fame. Per questo motivo il suo legale aveva tentato di sostenere la tesi difensiva basata sul gesto motivato dalla situazione di indigenza nella speranza che potesse rientrare nel codice penale all'articolo 54, dove si afferma che "non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità".

Ma i giudici della Suprema Corte hanno respinto questa impostazione, come già avevano fatto i giudici del tribunale di Torino e della corte d'appello, condannando la donna a due mesi di reclusione ed ad una sanzione amministrativa. Nelle motivazioni della Cassazione si legge: “rubare è sempre rubare, anche se spinti dalla fame e dalla povertà visto che alle esigenze delle persone che versano in tale stato è possibile provvedere per mezzo degli istituti di assistenza sociale o per esempio la Caritas

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