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Rubano l’auto col cane dentro: le scuse dei ladri sul cofano. Ma Chicco è scomparso

Sul cofano della macchina rubata a Bitonto (Bari) il ladro ha lasciato un messaggio di scuse, ma del cane nessuna traccia. Si continua a sperare: “Aiutateci a trovare Chicco, mio padre distrutto dal dolore”.
A cura di Biagio Chiariello
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Un anziano di Bitonto, in Puglia, si è visto derubato della sua vecchia Fiat Panda. L’uomo stava lavorando nel suo uliveto e non si è accorto che dentro era rimasto il cagnolino, Chicco. Qualche ora dopo, però, la macchina è stata ritrovata, con tanto di scuse sul cofano: l'anziano infatti è molto affezionato alla bestiola e via Facebook era partito il tam tam per ritrovare l'animale. Purtroppo però dell’animale ancora nessuna traccia.

A dare la notizia del rinvenimento dell'auto sono stati direttamente i padroni di Chicco con un post su Facebook. "La macchina è stata ritrovata – si legge nel post della figlia dell’uomo, – ma il cane è stato liberato, infatti il guinzaglio era all'interno. Chi ha rubato la macchina ha avuto la gentilezza di lasciare a disposizione del cane croccantini e acqua ma lui non si trova! Lo stiamo cercando sulla strada per Palombaio nei pressi di Villa Santa Lucia". Pubblicato anche il messaggio lasciato dal ladro sul cofano della Panda. ""Scusami per quello che ti ho fatto. Non avevo visto il cane e te l'ho fatto recuperare: macchina e cane. Te lo lascio dentro perché non si faceva mettere il guinzaglio", è quanto ha scritto il delinquente, forse cercando di lavare la sua coscienza.

“Abbiamo scandagliato per bene la zona del furto” e quella del “ritrovamento della macchina con l’ausilio delle guardie zoofile” locali e “il loro cane molecolare, ma niente! Ora chiedo ai ‘bravi ragazzi autori del furto’ che senso ha aver riconsegnato la macchina senza il cane? Perché lasciarlo fuori dell’auto sapendo i rischi che poteva correre? Allora chiedo cortesemente di lasciare il cane in paese o nelle vicinanze del paese se è ancora vivo!”. “In qualunque caso fare in modo che giungano notizie”, conclude la figlia dell’anziano proprietario, perché “mio padre è distrutto dal dolore”.

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