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Ruba posto per disabili a una mamma che ne ha diritto, poi la insulta: “Andicappata nel cervello”

Luana, mamma di una bambina disabile, non solo non ha potuto parcheggiare dove aveva diritto, ma è stata anche insultata dall’uomo che occupava il suo posto: “Te sei andicappata solo al cervello”.
A cura di Davide Falcioni
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Una storia di insopportabile arroganza e prepotenza arriva da Torino, dove Luana Aquilano – mamma di Alyssa, una bambina affetta da una malattia psicomotoria – si è imbattuta nel comportamento inqualificabile di un automobilista che non solo aveva occupato un parcheggio per disabili illegittimamente, ma alle proteste della donna ha risposto con un insulto.

L'abuso dell'automobilista ha costretto la donna a portare la figlia – pesante 25 chili – in braccio. Arrabbiata, Luana ha fatto notare la scorrettezza all'uomo, che nel frattempo era seduto e leggeva il giornale. Luana ha raccontato la sua "disavventura" in un post su Facebook: "Passando davanti alla macchina parcheggiata ‘abusivamente’ -. scrive Luana  – dico al signore che leggeva il giornale in macchina che il posto è destinato alle persone diversamente abili. Lui mi risponde ‘sono solo 5 minuti’. Io stufa di questa risposta sentita già almeno 35.000 volte, alzo un po’ il tono e gli faccio presente che la macchina io l’ho parcheggiata poco più avanti e che lui si dovrebbe vergognare di aver preso quel parcheggio riservato ai bimbi con difficoltà come mia figlia”.

L'uomo avrebbe potuto scusarsi e lasciare quel posto, ma ha deciso di fare altro. “Te sei andicappata solo al cervello”, ha scritto in un italiano stentato su un bigliettino lasciato sul parabrezza dell'automobile della donna, che ha deciso di pubblicare quell'insulto, nella speranza che non le capiti più: “Forse pensava che il mio tagliando fosse stato vinto con i punti del supermercato o forse credeva che mia figlia non fosse una bimba con difficoltà ma solo pigra perché così grande l’ho caricata in braccio. Io non auguro nulla a questo signore perché le disgrazie le conosco e non mi sento di augurare nulla di brutto a nessuno”.

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