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Rosatellum bis, Speranza fa appello a Gentiloni: “Niente fiducia o si chiude dialogo a sinistra”

Il coordinatore nazionale di Mdp, Roberto Speranza, fa appello al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e chiede di non porre la questione di fiducia al Senato sul Rosatellum bis. “Evitiamo un’ulteriore violenza al Parlamento, Oggi, aprendo ad alcune modifiche, c’è l’opportunità di andare avanti nel dialogo a sinistra”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il Rosatellum bis approda questa mattina in Senato e sembra sempre più certo che il governo possa porre la questione di fiducia per evitare i voti segreti – che potrebbero essere poco meno di 50 – e approvare la nuova legge elettorale senza stravolgimenti. Ieri, durante la seduta in commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, l’approvazione del testo è arrivata dopo l’abbandono dei lavori da parte di M5s, Mdp e Si. E proprio Mdp con il suo coordinatore nazionale Roberto Speranza ha chiesto questa mattina al presidente del Consiglio Gentiloni di “evitare un’ulteriore violenza al Parlamento” e di non porre la questione di fiducia.

Speranza, intervistato da Radio Capital, rivolge il suo appello a Gentiloni: “Evitiamo un'ulteriore violenza al Parlamento italiano. L'occasione è quella di oggi, bisogna permettere al Senato di votare”. L’auspicio – per Mdp – “è che non si arrivi alla fiducia, permettendo al Senato di discutere. Oggi, aprendo ad alcune modifiche, c’è l'opportunità di andare avanti nel dialogo a sinistra. È un passaggio decisivo”. Speranza aveva già rivolto un appello a Renzi chiedendo al segretario del Pd di non porre la questione di fiducia sul Rosatellum bis, ricevendo però risposta negativa.

Con la fiducia al Senato sul Rosatellum bis, secondo Speranza, “Renzi decide la strada delle larghe intese” e darebbe vita al “primo voto della prossima legislatura e noi a uno scenario di questo genere non ci stiamo”. Il ragionamento del coordinatore di Mdp prosegue: “Se la destra è forte, perché il Pd fa la legge elettorale con la destra e Berlusconi, il cui esito è dividere la sinistra e riunificare la destra? Questa legge favorirebbe il centrodestra. L’esito di questa legge elettorale è una grande coalizione Renzi-Berlusconi e rispetto a uno scenario del genere noi non ci stiamo. Noi dalle 16 saremmo in piazza per dire no a questa legge”.

La protesta in piazza contro la legge elettorale

Oggi pomeriggio, infatti, nella piazza Corsia Agonale, di fronte al Senato, si terrà una manifestazione contro il Rosatellum bis a partire dalle 16, organizzata dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale e a cui aderiranno anche Si e Mdp. “Dopo la forzatura gravissima delle fiducia sulla legge elettorale alla Camera – affermano i capigruppo di Si Giulio Marcon e Loredana De Petris – il Pd e il governo non pensino di mettere la fiducia anche al Senato. Sarebbe un atto arrogante e prepotente”.

L'iter della legge elettorale al Senato

La legge approderà in Aula alle 11 con il mandato affidato ieri in commissione al presidente Salvatore Torrisi. Le proposte di modifica presentate sono circa 180 e 48 riguardano le minoranze linguistiche: queste sono suscettibili di voto segreto. Perciò è probabile che si ricorra alla fiducia così come fatto alla Camera. Nel pomeriggio ci sarà il primo voto, quello sulle pregiudiziali di costituzionalità.

Domani altre proteste contro il Rosatellum bis

Le proteste davanti al Senato continueranno anche domani, 25 ottobre, e saranno organizzate dal MoVimento 5 Stelle: “Domani – scrive su Facebook il deputato M5s Danilo Toninelli – saremo tutti al Senato per fermare questo scempio di legge elettorale e chiedere che vengano invece aboliti i vitalizi. Stiamo percorrendo tutte le strade possibili per difendere il diritto di voto degli italiani. Ma ci serve più che mai il vostro aiuto e l’aiuto di chi rappresenta il massimo garante della nostra Costituzione, il presidente Mattarella”, a cui M5s ha già rivolto un appello per far modificare la legge o, in caso di approvazione del Senato, per non firmarla.

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