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Romano (Pd): “Vocazione anti-democratica M5s sempre stata chiara, strano che se ne accorgano solo ora”

Il deputato del Pd Andrea Romano, intervistato da Fanpage.it, commenta il contratto di governo M5s-Lega, sostenendo che sia “bizzarro” e “fuori luogo” lo stupore di commentatori e giornali su quelle che sono sempre state le promesse dei due partiti. Romano sostiene che il contratto dimostri la “vocazione anti-democratica del M5s” e che sia eversivo il Comitato di conciliazione, definito una “estromissione di Parlamento e Consiglio dei ministri”.
A cura di Stefano Rizzuti
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La pubblicazione della bozza del contratto di governo tra Movimento 5 Stelle e Lega dimostra la “vocazione anti-democratica del M5s”, oltre che la sua visione della politica come di un’azienda privata. E, ancora, rappresenta una “minaccia sostanziale alla democrazia repubblicana”, dimostrata anche dalla creazione del Comitato di conciliazione, considerato “eversivo”, in quanto “estromette il Parlamento e il Consiglio dei ministri”. Un duro attacco quello che Andrea Romano, deputato del Partito Democratico, rivolge al contratto di governo, in un’intervista a Fanpage.it. Ma, secondo Romano, non c’è nulla di cui stupirsi: il contratto “è la traduzione delle promesse” dei due partiti. E proprio per questo il deputato dem trova “bizzarro che i commentatori che finora hanno fatto crescere le minacce e le promesse di M5s e Lega, ora si stupiscano”.

Romano parte da una questione di metodo riguardante proprio molti commentatori e alcuni giornali. Il loro “mi sembra uno stupore fuori luogo, per due partiti che hanno sempre fatto quelle promesse. Sono contento che tanti commentatori si siano svegliati. Fino a ieri portavano avanti teorie con benevolenza, e lo faceva anche il Corriere della Sera che ha tradito il suo spirito di giornale della responsabilità, oggi spero abbiano preso coscienza”. Secondo il deputato del Pd in questo contratto non c’è nulla che sia andato oltre le aspettative: “Mi sono sempre battuto contro di loro per queste cose, sull’uscita dall’Euro, una minaccia sostanziale alla democrazia repubblicana. Il mio allarme rimane lo stesso del 5 marzo, dopo il risultato delle elezioni. Non è un coniglio uscito fuori dal cappello, ora bisogna combatterli”.

Romano spera ancora che questo governo si possa evitare, che “non nasca”, tanto da dirsi preoccupato. “Ma se nascesse, e sarebbe una sciagura, è necessario fare una opposizione rigorosa e dura – spiega -. Ci sono tre cose da fare: contenere i danni, difendere e preservare il valore dell’alternativa (che con un accordo tra Pd e Cinque Stelle si sarebbe perso) e parlare a tutti gli italiani, anche i loro elettori che con il loro voto hanno prodotto questo”.

Il Comitato di conciliazione bypassa il Parlamento

La creazione di un Comitato di conciliazione sarebbe eversivo anche secondo Romano che conferma così ciò che in tanti hanno già detto: “È una estromissione del Parlamento. Tentano di bypassare il Parlamento e il Consiglio dei ministri. Tra l’altro quella che usano è una locuzione presa dai contratti aziendali. Si conferma l’azienda partito M5s, pensano che la politica sia dominata da una logica aziendale. Ed emerge la vocazione anti-democratica del M5s. Così come hanno costretto i parlamentari a versare una quota a una azienda privata, oggi esportano un metodo privatistico”.

Preoccupano uscita dall'Euro e cancellazione del debito

I punti che maggiormente preoccupano Romano, oltre al Comitato di conciliazione, riguardano l’uscita dalla moneta unica e la rinegoziazione del debito. “L’Italia chiede 250 miliardi alla Bce, ma l’Italia non è un paese del terzo mondo, affamato dalle potenze imperialiste. Se si dovesse davvero fare una scelta del genere, la nostra moneta avrebbe un valore che crollerebbe a zero”. E allora Romano dà una sua visione dei fatti: “Forse lo fanno per trovare un capro espiatorio: se non riescono a realizzare le loro promesse danno la colpa all’Ue, stanno preparando la battaglia contro l’Europa. Perché le forze populiste non si prendono mai le responsabilità ma scaricano la colpa sugli altri”. Il deputato del Pd paragona anche il rischio di un governo basato su questi punti alla situazione del Venezuela: “Potremmo diventare come il Venezuela di Maduro, dove un partito ideologico ha affamato con le sue politiche la nazione”.

Pubblicazione del contratto non è sabotaggio

Infine, un ultimo passaggio sulle motivazioni che hanno portato alla pubblicazione di questa bozza sull’HuffPost. Solo merito giornalistico e nessun “sabotaggio”, secondo Romano. “Probabilmente è successo solo per un certo grado di pressappochismo, non bisogna prendere sul serio la loro professionalità politica. Ne è la prova la vicenda di Sapelli. Non credo alla teoria del sabotaggio, è un gruppo improvvisato”. E la bozza finale, secondo Romano, “sarà simile a questa provvisoria”.

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