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Vasco Rossi difende il figlio condannato per omissione di soccorso: “Sentenza mi sembra ingiusta”

Vasco Rossi è intervenuto per commentare la sentenza di condanna a 1 anno e 10 mesi del figlio Davide, ritenuto responsabile di lesioni stradali e omissione di soccorso per aver provocato un incidente cinque anni fa. Vasco si è detto “amareggiato”, per una sentenza a suo avviso ingiusta, ma ha ribadito di “avere fiducia nella magistratura”.
A cura di Redazione Roma
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Vasco Rossi non si è tirato indietro dal commentare la sentenza di primo grado che ha visto condannare il figlio Davide a un anno e dieci mesi per lesioni personali stradali gravi e omissione di soccorso. Il rocker si è detto "amareggiato", parlando di una "sentenza che mi sembra ingiusta". "Sembra che siano state accolte soltanto le istanze dell’accusa. Credo alla ricostruzione dei fatti di mio figlio. Allo stesso tempo ho fiducia nella magistratura e spero che in sede di appello venga ristabilita la verità", ha aggiunto. L'accusa aveva chiesto una condanna a due anni e otto mesi.

Davide Rossi: "Condannato perché mio padre è una persona in vista"

Il diretto interessato ieri ha addirittura dichiarato di essere stato condannato proprio per essere il figlio di Vasco Rossi, una circostanza che lo avrebbe a suo avviso messo sotto i riflettori chiamando una sentenza severa. "Sono indignato, è morta la giustizia. – ha dichiarato ieri alle agenzie al termine dopo l'emissione della sentenza – C'era anche un cid firmato a testimoniare tutto, hanno preso i soldi dell'assicurazione, è veramente assurdo, non me lo spiego. Credo che questo sia avvenuto anche perché mio padre è una persona in vista". Tramite il suo legale Carla Serra, Davide Rossi ha chiarito che vuole ricorrere in Appello.

L'incidente provocato dal figlio di Vasco Rossi

I fatti risalgono a cinque anni fa, alle sera del 16 settembre 2016 quando Davide Rossi non si ferma allo stop mentre guida la sua Audi Q5 a velocità sostenuta e tampona un'auto con a bordo due ragazze. Nell'impatto le due giovani rimangono ferite con 40 giorni di prognosi, e Rossi si allontana in un primo momento senza fermarsi a prestare soccorso. Nelle successive fasi di accertamento l'amico che viaggiava con lui si sarebbe preso la responsabilità dell'incidente dichiarando di trovarsi alla guida, una circostanza smentita dalla successiva inchiesta.

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