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Tre indagati per la morte di Cranio Randagio: il rapper ucciso da mix di droghe, accusato pusher

Tre ragazzi sono stati rinviati a giudizio dal gup Elisabetta Pierazzi in merito al procedimento giudiziario sulla morte del rapper 22enne Cranio Randagio, all’anagrafe Vittorio Bos Andrei, morto quattro anni fa, nel 2016, a causa di un mix di droghe dopo una festa in un appartamento della Balduina, Roma nord.
A cura di Enrico Tata
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Tre ragazzi sono stati rinviati a giudizio dal gup Elisabetta Pierazzi in merito al procedimento sulla morte del rapper 22enne Cranio Randagio, all'anagrafe Vittorio Bos Andrei, morto nel 2016 a causa di un mix di droghe dopo una festa in un appartamento della Balduina. A processo finirà il presunto fornitore del crack, una delle droghe per cui è morto il cantante, e altri due ragazzi, accusati di favoreggiamento. In altre parole avrebbero mentito per coprire il pusher. Quest'ultimo dovrà rispondere dell'accusa di spaccio e morte come conseguenza di un altro delitto.  La mamma del cantante ha commentato così la decisione del rinvio a giudizio: "Già il fatto che un giudice si sia preso l'onere di comprendere che cosa sia avvenuto quella sera mi sembra un risultato importante per restituire dignità sia a mio figlio che a noi. Vittorio è quello che l'ha pagata più cara per quella notte. Ma la cosa che più mi ha distrutto e inquietato è che tutto sia stato addossato a lui. Spero ci sia una condivisione di responsabilità. Insieme si fanno le cazzate e insieme se ne deve uscire. Non mi interessa la condanna ma che a processo emerga quello che è successo, e che comprendano che ci sono azioni che danno conseguenze ".

La morte di Cranio Randagio

Cranio Randagio si sente male tra venerdì e sabato 12 novembre 2016 dopo una festa in un appartamento in via Anneo Lucano a Roma. Al termine di una notte di festa, alle 5 di mattina circa 8 ragazzi tornano a casa. Restano due fratelli, i padroni di casa, un ragazzo e il rapper. La mamma del 22enne si preoccupa e chiama il cellulare del figlio, che non è tornato a dormire a casa. Chi ha partecipato alla festa ha riconosciuto di aver fatto uso di hashish, ma non di droghe pesanti. Cranio Randagio, però, è moro per un mix di sostanze stupefacenti, tra cui anche il crack. La procura di Roma apre un fascicolo contro ignoti, con l'ipotesi di reato di morte come conseguenza di altro reato. L'accusa è rivolta al pusher che ha venduto la droga a Vittorio Bos Andrei.

L'album pubblicato dopo la morte

Nel 2018, due anni dopo la morte, è uscito un album postumo dal titolo: ‘Come il Re Leone'.  Questi i titoli dei brani contenuti nel disco: Se solo potessi – Tarantino – Lupi della notte feat. Rancore – Senza una direzione – Sabbia feat. Gemello – Molta di piu' – Estate e sto qua – Impacchetta tutto feat. Cranio Randagio, Vittorio Bos Andrei, salì nel 2015 a venti anni sul palco di XFactor.

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