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Tornano davvero gli stranieri a Roma? Gli albergatori: “Mancano ancora i turisti di lusso”

Prima estate senza restrizioni: gli stranieri sono tornati a Roma, ma come spiega Federalberghi a mancare all’appello sono ancora i turisti ricchi.
A cura di Alessia Rabbai
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(I turisti a Roma intorno alla Fontana di Trevi. Fonte: La Presse)
(I turisti a Roma intorno alla Fontana di Trevi. Fonte: La Presse)

Roma dopo due anni di pandemia si è piano piano ripopolata di turisti. La loro presenza trasmette ai romani la sensazione di essere veramente tornati alla normalità: guardarli muoversi in gruppo dietro alla guida con la bandierina, vedere coppie o famiglie che fermano i passanti indicando un punto sulla mappa. Terminato lo stato d'emergenza ed eliminata gran parte delle misure di contenimento della diffusione del Covid-19 – come il Green Pass e le mascherine, ad eccezione dei mezzi pubblici e poche altre situazioni – le prenotazioni negli alberghi della Capitale non sono sono ancora completamente tornate ai numeri del 2019.

"Partiamo dal presupposto che d'estate le città d'Arte non sono molto gettonate, ma ad esse vengo preferiti luoghi di villeggiatura al mare, laghi e montagna, quindi luglio e agosto a Roma non sono mai stati mesi di alta stagione" spiega il presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli. La speranza degli albergatori romani è che ci siano più presenze rispetto ai due anni di pandemia, ma ci vorrà ancora pazienza. Probabilmente molti italiani decideranno di trascorrere le vacanze estive nel Bel Paese, magari scegliendo come meta proprio una città d'Arte. Al momento, spiegano da Federalberghi, le prenotazioni attuali per i mesi estivi in città sono rappresentate in gran parte da turisti europei e americani, che hanno ricominciato a viaggiare in Italia.

A mancare ancora all'appello sono invece russi, cinesi, giapponesi e coreani, più ampiamente Sud Est Asiatico e Sud America. "Non sono ancora tornati i turisti ricchi, che spendono e cercano il lusso". Su 1250 alberghi inoltre 150/180 sono ancora chiusi per criticità e debiti riscontrati durante il periodo della chiusura a seguito della pandemia e probabilmente non riapriranno. C'è poi da considerare tra peste suina africana, rifiuti e mezzi pubblici a singhiozzo quale sia la percezione di Roma all'estero. "Giugno è un buon mese, puntiamo sui settembre e ottobre come nuovo trampolino di lancio – conclude Roscioli – solitamente sono il periodo più gettonato per le visite nella Città Eterna".

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