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Studenti provano a irrompere in un convegno con la ministra Messa: tensioni con la polizia

Momenti di tensione stamattina alla Sapienza durante la conferenza sull’università del futuro. La celere ha bloccato un gruppo di studenti che voleva intervenire.
A cura di Alessia Rabbai
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Momenti di tensione stamattina alla Sapienza di Roma, dov'era in corso la conferenza dal titolo: ‘Università di oggi e di domani!". Secondo le informazioni apprese un gruppo di studenti con uno striscione sono entrati all'interno dell'edificio per provare ad intervenire al convegno, dov'era presente la anche ministra dell'Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, ma sono stati fermati dagli agenti della Polizia di Stato. L'inizativa è stata organizzata nell'ambito della Giornata intenazionale dello studente, alla quale hanno partecipato rettrice, vescovi e ministri. Ad introdurre la mattinata Antonella Polimeni e, oltre a Messa, erano presenti la ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti, il prefetto della Congregazione per l'Educazione cattolica della Santa Sede, il cardinale Giuseppe Versaldi e il segretario di Stato dell’Istruzione della Repubblica di San Marino Andrea Belluzzi. In occasione della ricorrenza gli studenti hanno organizzato una manifestazione per chiedere di essere ascoltati.

"Studenti esclusi, l'università siamo noi"

"La nostra protesta nasce dal fatto che in una conferenza sul futuro dell'università gli studenti non sono stati coinvolti, ma è stato semplicemente un incontro di ministri e preti che prendono decisioni senza sapere cosa non va e senza ricordare che sono gli studenti a vivere l'iuniversità – ha spiegato a Fanpage.it Chiara, del collettivo Fuori Luogo – non solo, ci hanno escluso spostando l'incontro dal Rettorato ad Economia e mettendo la celere" ha detto. "Chiediamo che, in una città universitaria blindata com'è quella ai tempi dell'emergenza sanitaria vengano messi a disposizione gli spazi necessari per garantire a tutti il diritto allo studio. Le biblioteche delle varie facoltà infatti chiudono tra le 15 e le 17 e in questo contesto è sempre più difficile costruire inziative dal basso e collettive".

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