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Covid 19

Sono trascorsi 300 giorni dal primo bollettino dello Spallanzani e dall’inizio dell’emergenza Covid

Il 30 gennaio del 2020 vengono scoperti i primi due casi ufficiali di coronavirus in Italia: sono due turisti cinesi provenienti da Wuhan, la provincia cinese più colpita, dove probabilmente il virus ha effettuato il ‘salto di specie’. Il 31 gennaio 2020 l’Istituto Spallanzani di Roma ha pubblicato il primo bollettino medico. Domani verrà pubblicato il 300esimo bollettino.
A cura di Enrico Tata
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Sarà pubblicato domani, mercoledì 25 novembre, il 300esimo bollettino dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive ‘Lazzaro Spallanzani' di Roma. Sono trascorsi, quindi, 300 giorni dalla diagnosi dei primi casi di coronavirus in Italia, anche se il virus Sars-CoV-2, come dimostra una ricerca pubblicata dall’Istituto Superiore di Sanità, circolava nel nostro Paese, nelle regioni del Nord, già nel mese di dicembre 2019. Il 30 gennaio del 2020, però, vengono scoperti i primi due casi ufficiali di coronavirus: sono due turisti cinesi provenienti da Wuhan, la provincia cinese più colpita, dove probabilmente il virus ha effettuato il ‘salto di specie'. I due alloggiavano in un hotel di via Cavour a Roma e si sono sentiti male il 29 gennaio. Sono stati soccorsi dal personale del 118 e sono stati immediatamente portati in ambulanza all'ospedale Spallanzani. I loro compagni di viaggio sono stati rintracciati a bordo di un pullman che li stava portando a Cassino e sono stati scortati allo Spallanzani per effettuare il tampone. Il primo bollettino medico, diramato il 31 gennaio 2020, informava che i due pazienti risultavano positivi al test:

"Trattasi di una coppia di nazionalità cinese proveniente dalla città di Wuhan, provincia di Hubei in Cina. La moglie, di 65 anni, attualmente è in condizioni cliniche discrete e presenta una iniziale interessamento interstiziale polmonare, febbricola e congiuntivite bilaterale. Il marito di 66 anni, attualmente anche lui è in condizioni cliniche discrete, pur presentando un interessamento polmonare più pronunciato con febbre, tosse e astenia. Sono altresì ricoverati, presso questo Istituto, 12 pazienti provenienti da zone della Cina interessate all’epidemia. Questi pazienti presentano sintomi respiratori modesti e sono stati sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Ulteriori 20 soggetti asintomatici, che risultano essere stati contatti primari della coppia con la infezione da nuovo coronavirus, sono attualmente in osservazione presso il nostro Istituto".

I due cinesi guariti dopo quasi due mesi

I due cinesi sono rimasti all'Istituto Spallanzani fino al 19 marzo, quando sono risultati guariti e negativi al tampone. I medici dell'ospedale romano hanno confessato che in alcune occasioni hanno pensato di perderli. Così si leggeva sul bollettino del 19 marzo: "Si comunica che, d’intesa con la Asl Roma 1, la coppia di coniugi cinesi, da tempo negativizzata ed ormai guarita, sarà trasferita in, giornata odierna, presso il Presidio ospedaliero San Filippo Neri di Roma, onde far completare la riabilitazione neuromotoria alla Signora". Dopo il loro ritorno in Cina i due coniugi curati all'Inmi hanno voluto donare 40mila euro allo Spallanzani.

Uno studio sui loro casi clinici pubblicato sull'International Journal of Infectious Diseases mostra i gravi danni polmonari che hanno subito durante la fase acuta della malattia. I due coniugi, un uomo di 67 anni e una donna di 65, erano in forma, in salute. L'uomo prendeva solo alcune pillole per l'ipertensione. Al quarto giorno di ricovero entrambi presentavano una severa insufficienza respiratoria e al settimo giorno di ricovero sono stati intubati tutti e due. Nelle conclusioni dello studio si legge che, "sebbene siano stati studiati solo due pazienti, questi risultati sono coerenti con il modello radiologico descritto in letteratura. Coerentemente con una precedente relazione, in entrambi i pazienti sono stati segnalati versamento pleurico e linfoadenopatia".

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