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Si fingono postini per truffare una 96enne: la donna si oppone e viene aggredita

I finti postini sono stati rintracciati dopo aver insospettito la polizia per essersi coperti il viso allo sportello atm dove stavano entrando in possesso del denaro della donna.
A cura di Beatrice Tominic
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Uno dei due truffatori entrato nel palazzo di casa della donna di 96 anni: dopo averla aggredita, scappa correndo.
Uno dei due truffatori entrato nel palazzo di casa della donna di 96 anni: dopo averla aggredita, scappa correndo.

Continuano le truffe ai danni degli anziani. Stavolta sono state due le persone arrestate per rapina aggravate, lesioni e minacce ai danni di una donna di 96 anni residente del quartiere Eur: si tratta di due ventenni di Napoli. Dopo essersi introdotti in casa fingendosi postini, i due hanno insistito per consegnarle un pacco da recapitare a suo figlio. La donna, però, si è opposta alla richiesta di consegnare soldi e gioielli. I truffatori l'hanno aggredita, picchiandola fino a causarle contusioni cranico facciali: al pronto soccorso, dove è stata trasportata d'urgenza, le hanno dato 15 giorni di prognosi.

L'arrivo a casa dei finti postini

Si sono presentati alla porta della donna di 96 anni presentandosi come postini, come spesso accade. "Abbiamo un pacco per suo figlio", le avrebbero detto per introdursi in casa, mentre al telefono una terza persona si fingeva suo nipote per convincerla a fare strada ai due complici. Un quarto, infine, sempre tramite telefono ha minacciato la donna di arrestare suo figlio qualora non avesse consegnato 15mila euro e gioielli: le due telefonate erano quasi in contemporanea, per evitare che la donna potesse chiamare aiuto.

La 96enne, però, si è opposta fermamente alle richieste del gruppo e uno due finti postini, quello entrato nella casa, l'ha aggredita e picchiata selvaggiamente prima di darsi alla fuga correndo. Le ha provocato contusioni cranico facciali: trasportata al pronto soccorso, è poi stata dimessa con 15 giorni di prognosi.

La scoperta degli inquirenti

Ad individuare i due malviventi gli agenti del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale, insospettiti dalla loro presenza davanti ad un ATM: la persona in questione stava svolgendo le operazioni nascondendo il proprio viso per non essere ripreso dalle telecamere. Gli agenti hanno quindi iniziato un pedinamento grazie al quale sono risaliti al complice e all'automobile utilizzata, una Fiat Panda di colore grigio presa a noleggio.

Uno dei due truffatori davanti all'ATM per impossessarsi del danaro della donna.
Uno dei due truffatori davanti all'ATM per impossessarsi del danaro della donna.

I poliziotti hanno proseguito con gli accertamenti e hanno trovato i due giovani in possesso di carte di credito intestate ad una donna, con le quali avevano provato ad impossessarsi del denaro della vittima. Con il ritrovamento è potuta iniziare la perquisizione informatica immediata dai telefonini, all'interno dei quali gli inquirenti sono riusciti a risalire alle chat in cui parlavano del colpo ai danni della 96enne, avvenuto una ventina di minuti prima.

I due sono stati arrestati e ora si trovano agli arresti domiciliari in attesa di processo: in corso le operazioni per identificare i complici.

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