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Sgombero Castel Romano, accusa della Regione: “Follia da Raggi, rom trasferiti in struttura Covid”

Grave accusa alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, da parte della Regione Lazio: secondo l’assessore D’Amato alcune famiglie rom sgomberate dal campo di Castel Romano sono state accompagnate in una struttura Covid: “A questo va posto immediato rimedio poiché la struttura è destinata per isolamenti e quarantene Covid e non può essere utilizzata per altre finalità. All’interno ci sono anche persone positive in isolamento”.
A cura di Enrico Tata
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Sono cominciate questa mattina le operazioni di sgombero dell'Area F del campo rom di Castel Romano, periferia sud di Roma. "Un altro passo in avanti nel percorso di superamento e chiusura dei campi rom presenti in città", ha commentato la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Le famiglie residenti nel campo hanno sottoscritto un patto che prevede un sostegno temporaneo con la promessa, da parte loro, di impegnarsi a trovare un regolare lavoro e di mandare i propri figlia a scuola. Alcune famiglie, ha spiegato la sindaca, "sono state mandate temporaneamente in abitazioni che sono destinate per periodi limitati all'emergenza abitativa. Queste persone, quindi, ricevono l'alloggio in custodia per questo periodo, rispettano la graduatoria e solo quando tocca a loro avranno assegnata una casa popolare". Dalla Regione Lazio, però, è arrivata una grave accusa alla sindaca: secondo l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, alcune persone sgomberate da Castel Romano sarebbero state trasferite presso una struttura che viene utilizzata per l'emergenza Covid, "a totale carico del Servizio sanitario regionale e senza che la Regione e la Asl competente sappiano alcunché".

D'Amato: "Struttura deve essere immediatamente liberata, era dedicata a emergenza Covid"

Per l'assessore "a questo va posto immediato rimedio poiché la struttura è destinata per isolamenti e quarantene Covid e non può essere utilizzata per altre finalità. All’interno ci sono anche persone positive in isolamento. Le modalità di invio alla struttura devono esser fatte dal Servizio sanitario regionale attraverso la centrale operativa COA che non ha autorizzato". Secondo D'Amato da parte di Raggi c'è stato "un totale abuso nell’inviare queste persone presso questa struttura senza il parere della Asl competente. Ora deve essere immediatamente liberata e destinata alla sua funzione. Chiedo al Sindaco di rimediare immediatamente a questa grave e incresciosa situazione che si è venuta a creare e che mette a repentaglio la salute delle persone e priva di fatto la città di una struttura per l’emergenza Covid”.

Campidoglio risponde: "Vergognosa strumentalizzazione"

Secondo il Campidoglio la procedura eseguita oggi "è la stessa attuata sin dall'inizio dell'emergenza sanitaria, ovvero da circa un anno. Le persone per cui è previsto il successivo inserimento nelle strutture di accoglienza capitoline devono trascorrere un periodo di dieci giorni in isolamento, effettuando due tamponi, come previsto dalla normativa regionale. Si specifica, inoltre, che le persone che questa mattina hanno richiesto assistenza da parte della Sala Operativa Sociale sono 20, di cui 15 bambini. Queste persone sono state trasferite in una delle strutture della Regione Lazio dedicate all'isolamento temporaneo, trascorso il quale verranno assegnate alle strutture di accoglienza previste. il delegato alla sicurezza di Roma Capitale, Marco Cardilli, ha dichiarato: "Quella dell'assessore regionale D'Amato è chiaramente una vergognosa strumentalizzazione a fini politici. La procedura è la stessa eseguita dall'inizio dell'emergenza sanitaria per tutte quelle persone che in questi mesi hanno avuto necessità di assistenza: sono stati sempre trasferiti nelle strutture della Regione Lazio per trascorrere il periodo di isolamento. Ora all'assessore D'Amato questo non sta più bene. E dovrebbe spiegarci qual è la differenza tra tutti gli altri assistiti e i rom provenienti da un campo sgomberato, tra l'altro per la maggior parte bambini".

Controreplica di D'Amato: "Dal Campidoglio solo menzogne"

L'assessore D'Amato ha controreplicato: "Dal Campidoglio arrivano solo menzogne che rispedisco al mittente. Troppo facile fare i moralisti con i soldi degli altri, ogni giornata costa 70 euro pagati dal servizio sanitario. Le strutture di isolamento servono per i ‘contatti di caso’ e sono disciplinate da regole sanitarie. Se il Campidoglio intende utilizzarle come case di accoglienza di natura sociale, se le paga e le contrattualizza. Dopo un anno di assenza dall’emergenza Covid l’unica cosa che è capace di fare la Sindaca Raggi è di utilizzare abusivamente le strutture di isolamento. E’ una vergogna. Il Campidoglio è stato diffidato formalmente dalla Asl Roma 1 a liberare la struttura e per aver utilizzato impropriamente strutture dedicate al Covid”.

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