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Scontri fra tifosi ad Arezzo: a processo Martino Di Tosto, avvocato chiede la messa in prova

Ha chiesto la messa in prova Martino Di Tosto, l’ultras romanista a processo per gli scontri avvenuti ad Arezzo davanti all’area di servizio Badia al Pino est.
A cura di Beatrice Tominic
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Finito a processo per gli scontri che si sono verificati lo scorso 8 gennaio davanti all'area di servizio dell'A1 di Badia al Pino est, ad Arezzo, l'ultras romanista Martino Di Tosto ha chiesto la messa in prova. A formalizzare la domanda, nel pomeriggio di oggi, non appena ricominciato il processo per direttissima ad Arezzo, è stato il suo avvocato, Lorenzo Contucci, probabilmente con l'auspicio di ottenere non più di qualche mese di lavori socialmente utili.

Il reato contestato all'ultras, per il quale è già stato disposto un Daspo con il divieto di partecipazione agli eventi sportivi, è quello di rissa aggravata. Come riporta il Corriere della Sera, la giudice Elena Pisto ha preso atto dell'istanza e ha programmato il prossimo incontro al 12 maggio. Nella stessa udienza di oggi, inoltre, è stato richiesto anche il ritiro dell'obbligo di firma: su questo la giudice, invece, dovrà esprimersi entro cinque giorni.

Gli scontri dell'8 gennaio

Gli scontri fra ultras si sono verificati lo scorso 8 gennaio, fra tifosi giallorossi e altri del Napoli: nel corso di quel pomeriggio, sono stati effettuati cinque arresti, ma soltanto quello di Martino Di Tosto è stato convalidato. Proprio lui, quella stessa sera, è stato accompagnato all'ospedale di San Donato di Arezzo con due ferite da arma da taglio alla gamba, una alla coscia, l'altra al polpaccio.

Secondo i pm, anche lui sarebbe “quantomeno uno degli ideatori delle modalità con cui i supporter giallorossi si sono incontrati scientemente coi tifosi del Napoli creando pericolo per l’ordine pubblico”. A carico di tutte e cinque le persone arrestate, invece, è stato aperto un fascicolo che prevede, oltre alla rissa, anche i reati di attentato alla sicurezza dei trasporti e interruzione di servizio pubblico.

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