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Rosa Hanan morta a 101 anni: sopravvissuta ad Auschwitz e testimone dell’Olocausto

La comunità ebraica di Roma è in lutto per la scomparsa di Rosa Hanan, testimone dell’Olocausto deportata ad Auschwitz, morta a Roma all’età di 101 anni.
A cura di Alessia Rabbai
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Rosa Hanan (Foto dal profilo Twitter di Ruth Dureghello)
Rosa Hanan (Foto dal profilo Twitter di Ruth Dureghello)

Rosa Hanan è morta a Roma all'età di 101 anni. Memoria dell'Olocausto, una delle ultime testimoni della Shoah, era sopravvissuta ad Auschwitz, immatricolata con il numero A-24360. Il decesso è sopraggiunto intorno alla mezzanotte tra sabato 1 e domenica 2 gennaio, proprio all'inizio del 2022. Ad annunciare la sua scomparsa è stata la presidente della comunità ebraiaca romana Ruth Dureghello: "Ci ha lasciati Rosa Hanan Mallel z.l originaria di Rodi, aveva condiviso con Sami Modiano l’orrore della deportazione ad Auschwitz – si legge in un tweet – Insieme a lei perdiamo un altro pezzo della Memoria, lasciando un vuoto incolmabile. Ci stringiamo attorno alla famiglia con sincero affetto".

Chi era Rosa Hanan, deportata ad Auschwitz

Rosa Hanan, figlia di Mosè Hanan e Miriam Leon, è nata a Rodi nel lontano 8 settembre 1920. A seguito del rastrellamento della comunità ebraica è stata deportata ad Auschwitz nel 1944 insieme a sua madre e a uno dei suoi sette fratelli e poi trasferita a Dachau, Kaufering, Landsberg e Turkheim. Rosa durante quei mesi bui e difficili di prigionia non ha mai perso la speranza e nel giugno dell'anno successivo è scappata insieme ad altre tre connazionali aspettando l'arrivo degli Alleati nascosta all'interno di una fattoria. Nel 1947 è convolata a nozze con Giuseppe Mallel, anche lui originario di Rodi e sopravvissuto ai campi di sterminio e che aveva conosciuto a Milano, dov'era andata a vivere tornata libera.

Rosa Hannan testimone dell'Olocausto

Dal matrimonio tra Rosa e Giuseppe è nato loro figlio Nissim. La coppia ha poi viaggiato nel Congo belga, in Rhodesia e in Sudafrica e infine si è stabilita a Roma. Ed è proprio nella Capitale che Rosa e il marito si sono resi testimoni dell'Olocausto, ricordandolo e tramandandone la storia in conferenze e convegni e incontrando studenti e studentesse nelle scuole di ogni ordine e grado.

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