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Roberto Gualtieri presenta il piano rifiuti: “Con termovalorizzatore obiettivo discarica zero”

In qualità di Commissario straordinario per il Giubileo 2025 il sindaco Roberto Gualtieri ha presentato il piano per chiudere il ciclo dei rifiuti di Roma. Al centro il maxi termovalorizzatore da 600.000 tonnellate l’anno: sarà operativo nel 2025 e costerà circa 1 miliardo.
A cura di Alessia Rabbai
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Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha presentato oggi nel corso di una conferenza stampa il contenuto del piano rifiuti di Roma, in qualità di commissario straordinario di Governo per il Giubileo 2025. L'ordinanza che contiene il piano sarà promulgata a strettissimo giro e lo stesso primo cittadino sarà oggi in aula Giulio Cesare per illustrare il piano. Nel piano viene ribadita ovviamente la scelta di costruzione del maxi termovalorizzatore da 600.000 tonnellate, ma anche descritta tutta l'impiantistica necessaria alla chiusura del ciclo dei rifiuti.

"Al di là dei riferimenti normativi, c'è una situazione della gestione dei rifiuti a Roma senza uguali in Europa per impatto negativo – ha spiegato il sindaco -. Partiamo da quattro macro obiettivi: riduzione dei rifiuti, autosufficienza impiantistica; aumento della differenziata, del riciclo e del recupero energetico; abbattimento delle emissioni di Co2".

I tempi per l'approvazione del piano rifiuti

Nel piano anche i piani per l'approvazione definitiva: "entro e non oltre" il 12 agosto sarà avviata la Vas (Valutazione ambientale strategica) e l'avvio della consultazione pubblica sul piano. Il 30 settembre sarà il termine ultimo per raccogliere le osservazioni e il 15 ottobre è prevista l'attuazione definitiva con la pubblicazione dell'ordinanza di approvazione e contestualmente delle manifestazioni di pubblico interesse per la realizzazione degli impianti.

Il maxi termovalorizzatore al centro del piano

Il cardine per il piano di chiusura del ciclo dei rifiuti di Roma rimane il tanto discusso termovalorizzatore da 600.000 tonnellate l'anno. Un'opera che rimane al centro delle fibrillazioni politiche (chiamato in causa per la fine del governo Draghi e oggi per decidere o meno le alleanze nel centrosinistra), ma che è ritenuta indispensabile dal Campidoglio.

Il termovalozzatore "sarà realizzato adottando la tecnologia di combustione più consolidata e ad alta efficienza per il recupero energetico con i sistemi più avanzati per la riduzione delle emissioni in atmosfera; allo stesso tempo saranno gestite ceneri da combustione e si avvierà la sperimentazione per la cattura di anidride carbonica".

Il termovalorizzatore: quanto costa, dove sarà e quando sarà finito

Gualtieri ha poi sottolineato come l'investimento complessivo è di 700.000 milioni di euro, a cui vanno aggiunti 150.000 milioni da investire per il trattamento e il riciclo degli scarti di lavorazione. Un impegno che sfiora il miliardo di euro.  Ma quando sarà pronta il termovalorizzatore? È presto detto: "Il nostro obiettivo è di avviare l'operatività del termovalorizzatore entro la fine 2025 e una piena operatività nel 2026". Nessuna conferma invece sul sito dove sorgerà l'impianto, per ora si è parlato di Santa Palomba ma il sindaco non ha confermato né indicato altri luoghi della città specificando come sono ancora in corso le verifiche su dove localizzare gli impianti. L'unica indicazione sui nuovi impianti è che sorgeranno in zone scarsamente popolate e non dentro i quartieri.

Obiettivo "discarica zero"

Roberto Gualtieri lo dice chiaramente: l'alternativa alla termovalorizzazione dei rifiuti è un nuovo sistema di discariche. E oggi già il 30% dei rifiuti di Roma finisce in discarica, circa 500.000 tonnellata. L'idea è quello di invertire la tendenza: "Il nostro obiettivo è discarica zero". Dove zero non sarà mai zero anche nel sistema più virtuoso, ma una drastica diminuzione si: passando dal 30% di oggi al 4,8% nel 2030 e ancora al 3,2% nel 2035.

Centri di raccolta e 5 impianti per la differenziata

Il piano per chiudere il ciclo dei rifiuti non prevede però solo il termovalorizzatore ma anche nuovi centri di raccolta di materiale, che tra la riqualificazione di quelli esistenti e nuove strutture arriveranno a essere 30 disseminati in tutti e quindici municipi. Previsto anche un nuovo impianto per trattamento e recupero delle terre di spazzamento e nuove stazione di trasferenza e trasbordo per la raccolta dei rifiuti. Previsti anche altri quattro impianti oltre il termovalorizzatore: "Due impianti di biodigestione anaerobica per l'organico da 100 mila tonnellate annue ciascuno; due impianti di selezione delle frazioni secche, carta e plastica, da 100 mila tonnellate ciascuno".

L'obiettivo per la raccolta differenziata

A oggi la raccolta differenziata a Roma è ferma al 45,2%, contro il 61,3% della media nazionale. "Siamo inefficienti nello intercettare plastica, vetro, materiali ferrosi e organico", sottolinea Gualtieri. L'obiettivo fissato da Gualtieri è di raggiungere ‘il 65% differenziata nel 2030 e il 70% nel 2035.

"Oggi il 91% dei rifiuti fuori e in impianti privati"

Il piano interviene in una situazione in cui Roma è completamente dipendente da altri comuni e regioni per smaltire e trattare i suoi rifiuti. Gualtieri spiega che addirittura il "91% dei rifiuti vengono trattata da impianti non pubblici e non a Roma". Una situazione che non solo trasgredisce la normativa, ma pesa in maniera drammatica sulle casse del Campidoglio e sulle tasche dei romani, che pagano la Tari più alta d'Italia per un sistema inefficiente e in costante emergenza.

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