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Ritrovato raro cippo dell’epoca dell’imperatore Claudio: delimitava il confine sacro di Roma

Durante i lavori di scavo per il rifacimento di piazza Augusto Imperatore è stato ritrovato un raro cippo pomeriale di travertino, risalente all’epoca dell’imperatore Claudio. Quest’ultimo nel 49 dopo Cristo ampliò il pomerio di Roma, cioè il limite sacro che separava la città in senso stretto (urbs) dal territorio esterno (ager).
A cura di Enrico Tata
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Durante i lavori di scavo per il rifacimento di piazza Augusto Imperatore è stato ritrovato un raro cippo pomeriale di travertino, risalente all'epoca dell'imperatore Claudio. Quest'ultimo nel 49 dopo Cristo ampliò il pomerio di Roma, cioè il limite sacro che separava la città in senso stretto (urbs) dal territorio esterno (ager). In pratica i cippi di pietra delimitavano questo spazio sacro lungo le mura in cui era vietato arare, abitare e che non poteva essere attraversato in armi. Proprio a causa della sua importanza, il pomerio veniva modificato molto raramente. Del cambiamento che fece Claudio ne parla Seneca, menzionando anche Silla come unico precedente. Tacito cita anche Giulio Cesare e altre fonti parlano di augusto, Nerone, Traiano e Aureliano. In realtà l'intervento effettuato da Claudio è l'unico attestato sia a livello epigrafico che letterario.

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Chi modificava il pomerio si poneva, in pratica, come nuovo fondatore della città. Con i suoi cippi, Claudio voleva rivendicare l'ampliamento dei confini dell'impero dopo la conquista della Britannia. Su quello che è stato ritrovato è ancora visibile un'incisione in cui viene riportata una formula ufficiale: l'imperatore viene ricordato con titoli e cariche e poi egli rivendica l'ampliamento del pomerio sottolineando l'allargamento dei confini del popolo romano. "Ciò significa quindi allargamento del confine fisico, ma può indicare anche l'ingrandimento del corpo civico, con l'estensione della cittadinanza romana alle elites (primores) della Gallia. L'espressione è volutamente ambigua. In ogni caso, l'ampliamento del pomerio indica un allargamento della visione dell'Urbe. Claudio interviene sullo spazio della città attraverso un'azione che ha una forte valenza religiosa, politica e simbolica", spiega la soprintendenza.

Raggi: "Roma non smette mai di stupire"

La scoperta è stata presentata oggi all'Ara Pacis (dove il cippo è stato esposto temporaneamente) dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi, dalla Soprintendente speciale di Roma, Daniela Porro, dal Direttore dei musei archeologici e storico-artistici di Roma Capitale, Claudio Parisi Presicce. "Roma non smette mai di stupirci e si mostra sempre con nuovi tesori. Il cippo resterà al Museo dell'Ara Pacis fino al termine dei lavori di riqulificazione della piazza, quando sarà ricollocato all'interno del Mausoleo d'Augusto. Si tratta di un ritrovamento eccezionale. Nel corso del tempo, sono stati rinvenuti solo altri dieci cippi relativi all'epoca di Claudio e il più recente, fino ad oggi, è stato ritrovato nel 1909, dunque oltre 100 anni fa. Con la riapertura del Mausoleo di Augusto a marzo 2021, e con i lavori di Piazza Augusto Imperatore, tutta l'area tornerà a nuova vita", ha dichiarato la sindaca Raggi.

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