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Raggira due anziane e si fa nominare unico erede: sacerdote condannato a sei anni

Sei anni di reclusione è la condanna che il Tribunale ha emesso nei confronti di un sacerdote ritenuto responsabile del reato di circonvenzione d’incapace, per aver raggirato due anziane con infermità psichica. Il prete si sarebbe fatto intestare un’auto, un conto da 100mila euro e fatto nominare unico erede.
A cura di Alessia Rabbai
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Un sacerdote è stato condannato a sei anni di reclusione per aver raggirato due anziane ed essersi impossessato dei loro soldi. Questa la decisione del giudice che si è espresso nei confronti di don Andrea Giulio Biaggi, cinquantenne, missionario del Preziosissimo Sangue di Gesù e ritenuto responsabile del reato di circonvenzione d'incapace. Vittime due sorelle di settantadue e ottantanove anni, che come emerso dalla perizia, al momento in cui sono accaduti i fatti si trovavano in uno stato d'infermità psichica. Il prete si sarebbe approfittato della loro condizione di fragilità, sostenendo poi che avrebbe ricevuto dei doni per essersi occupato di loro. A sporgere denuncia, assistita dall'avvocato Enrico Maria Gallinaro è stata la figlia di una delle due donne, deceduta nel 2016, che ha chiesto venisse fatta chiarezza sulla vicenda. Finito a processo, nei confronti del sacerdote il Tribunale si è pronunciato con una condanna più severa di quella ipotizzata dal pubblico ministero, che aveva chiesto due anni.

Il sacerdote si era fatto nominare unico erede

I fatti risalgono al periodo tra il 2013 e il 2014 e sono avvenuti a Roma. A rimanere coinvolte nei raggiri due parrocchiane, che frequentavano la chiesa dove diceva Messa al Tuscolano. Il sacerdote si è offerto di raggiungerla a casa per portargli la comunione, quando erano impossibilitate ad andare in chiesa. Con il tempo, bussando alla porta della loro abitazione e intrattenendole, si è conquistato la loro fiducia. A poco a poco ha sottratto parte del loro patrimonio, facendosi intestare l'auto, una Renault Twingo, cointestare un conto di oltre 100mila euro, per arrivare a farsi dichiarare unico erede. Il sacerdote però non ha mai riscosso gli assegni, quindi quest'ultima accusa non è stata riconosciuta da giudice.

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