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Elezioni politiche 2022

Rachele Mussolini su Giorgia Meloni: “Spero di non averti deluso, ti rispetto e ti prendo ad esempio”

Rachele Mussolini, capogruppo di Fdi in consiglio comunale, racconta in un post social il suo rapporto con Giorgia Meloni: “Ti conosco dal 2016 quando hai deciso di scommettere sulla sottoscritta per le amministrative… Spero di non averti deluso”.
A cura di Redazione Roma
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Quando mancano poche ore alla chiusura delle urne e in casa di Fratelli d'Italia si attende di festeggiare un risultato storico, arrivano le parole di Rachele Mussolini, capo gruppo del partito di Giorgia Meloni in Campidoglio. E proprio alla leader del partito è dedicato il post social dell'esponente di Fdi, nipote di Benito Mussolini. "Io, a differenza di chi ti conosce da 20 anni e può raccontare aneddoti e rispolverare ricordi, non posso farlo. – scrive – Ti conosco dal 2016 quando hai deciso di scommettere sulla sottoscritta per le amministrative… Spero di non averti deluso. Nelle successive sono passata da poco piu di 600 voti a 8600… E ho dimostrato che a dispetto del cognome sono una donna moderna e molto openminded".

Rachele Mussolini, 48 anni, guida Fratelli d'Italia all'opposizione in consiglio comunale a Roma, dove è risultata la più votata. "Ti ho parlato poche volte ma mi sono state sufficienti per capire che sei una Donna che ha deciso di dedicare tutta se stessa al suo più grande amore: l'Italia. – continua nel post su Facebook dove esprime la sua ammirazione per la leader del partito – Sacrificando tempo ai tuoi più grandi affetti e io già solo per questo ti ammiro, ti rispetto e ti prendo da esempio. Da te ho imparato che lo studio, la preparazione, l'approfondimento sono FONDAMENTALI.  In te ho ritrovato un grande insegnamento che mi ha trasmesso il mio immenso papà: rimanere se stessi. Sempre. Io lo farò. Penserò SEMPRE con la mia testa".

Rachele Mussolini esclusa dalle liste per il parlamento

La figlia di Romano Mussolini è arrivata piuttosto tardi alla politica cogliendo, come racconta lei stessa, l'occasione offerta da Giorgia Meloni di impegnarsi in politica nella capitale. Alla vigilia di questa tornata elettorale aveva detto di non essere candidata in parlamento, al contrario di altri suoi colleghi in aula Giulia Cesare, perché "FdI sceglie per meritocrazia e anzianità", ma aveva confessato “l'amarezza di pensare che il mio partito, se io fossi stata candidata, si sarebbe dovuto difendere e sarebbe stato in difficoltà", per quel cognome "che certamente è pesante, ingombrante". Da notare che in effetti cinque anni fa era stata candidata ma in un ruolo di "servizio", come si dice per posizioni che risultato di impossibile eleggibilità.

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