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Perché Gualtieri potrebbe cancellare i nuovi divieti d’accesso alla Ztl Fascia Verde di Roma

La pioggia di critiche da parte dei cittadini ha convinto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a tornare sui suoi passi: perché le nuove regole d’ingresso alla Ztl Fascia Verde possono essere riviste.
A cura di Enrico Tata
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La pioggia di critiche sui nuovi divieti d'accesso alla Ztl Fascia Verde in vigore da novembre, ha convinto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a tornare sui suoi passi. La petizione contro le misure lanciata dalla Lega ha ormai raggiunto le 70mila firme, ma le critiche alle nuove regole arrivano anche da municipi ‘amici' della maggioranza.

Ieri in Campidoglio si è svolta una riunione proprio per discutere della vicenda, con il primo cittadino che ha istituito un tavolo tecnico permanente che avrà il compito di valutare "possibili rimodulazioni" delle misure che riguardano la nuova Fascia Verde. L'obiettivo è quello di perseguire "il miglior equilibrio possibile tra le obbligatorie esigenze di tutela dell'ambiente e della salute delle persone e l'impatto economico delle nuove disposizioni sulle fasce più deboli".

Da quando scattano i divieti sulla Fascia Verde e quante auto riguardano

La prima mossa di questo gruppo di lavoro sarà il monitoraggio della reale circolazione dei veicoli Euro 2 ed Euro 3 in città e, in secondo luogo, l'avvio di un dialogo con la Regione Lazio per definire eventuali deroghe sulla Fascia Verde.

Da novembre 2023, ricordiamo, è previsto lo stop ai veicoli diesel Euro 4. Dal primo novembre 2024 stop anche alle vetture a benzina Euro 3 e alle auto diesel Euro 5. Questi divieti riguarderanno circa 400mila automobili attualmente in circolazione in città. 

Perché sono state introdotte le nuove misure antinquinamento

Ma perché sono state introdotte queste misure? Lo stop alle auto più inquinanti dà attuazione all'adeguamento del Piano di Risanamento della Qualità dell'Aria della Regione Lazio, approvato a ottobre 2022. A sua volta questo documento è stato elaborato per rispettare la normativa europea, che prevede tempi e modalità per la riduzione dell'inquinamento.

A luglio del 2019 la Commissione Europea ha contestato all'Italia la violazione degli obblighi riguardanti il biossido di azoto e la Regione Lazio, nello specifico, risulta coinvolta per quanto riguarda l'agglomerato di Roma. il 12 maggio 2022 la Corte di Giustizia europea ha emesso una sentenza di condanna nei confronti dell'Italia sul No2, uno degli inquinanti più pericolosi per la salute umana.

La criticità riscontrata nel territorio della Capitale, si legge nel piano della Regione Lazio, "si manifesta nel valore della media annua della concentrazione di biossido di azoto, che supera quanto previsto dalla norma (D. Lgs.n.155/2010) in numerose centraline di monitoraggio site nel centro urbano di Roma e nella sua periferia. Questa criticità va ascritta principalmente al traffico degli autoveicoli; la situazione d’intenso traffico autoveicolare è sostanzialmente una costante durante tutto l’anno (salvo il breve periodo delle ferie estive) e da ciò deriva l’elevato valore medio annuo del biossido di azoto, inquinante derivante dai processi di combustione in generale, quindi incrementato anche dagli impianti di riscaldamento invernale, e da quelli degli autoveicoli in particolare".

Tra le misure del piano regionale c'è la TPM_04 proprio sulla "limitazione della circolazione del trasporto privato e commerciale nel periodo invernale per i veicoli più inquinanti", destinata ai comuni con più di 10mila abitanti. Prevede, per l'appunto, lo stop ai veicoli privati diesel Euro 4 ed Euro 5 a novembre 2023 e a novembre 2024.

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