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Omicidio di Ardea: Fabrizio Rocchi ha confessato di aver ucciso la madre

Fabrizio Rocchi ha confessato l’omicidio della madre Graziella Bartolotta, uccisa nella sua abitazione ad Ardea il 28 settembre scorso.
A cura di Alessia Rabbai
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Ha confessato di essere stato lui ad uccidere la madre disabile, Graziella Bartolotta, morta a sessantotto anni il 28 settembre scorso ad Ardea. Come riporta Il Messaggero Fabrizio Rocchi, quarantotto anni e unico indagato rispetto alla vicenda, che si trova ristretto nel carcere di Velletri con l'accusa di omicidio volontario aggravato per futili motivi, ha dichiarato davanti al pubblico ministero di aver compiuto il delitto. La confessione arriva a distanza di mesi durante i quali, assistito dal suo legale difensore, ha sempre respinto le accuse rivolte a suo carico, ribadendo la sua innocenza rispetto ai fatti che hanno visto la morte violenta della madre. Ancora oscuro è invece il movente dell'omicidio.

L'omicidio di Graziella Bartolotta

Graziella Bartolotta è stata trovata morta all'interno del bagno della sua abitazione in via del Pettirosso in zona Tor San Lorenzo. A scoprire la donna priva di vita è stata la badante, che è entrata in casa e vedendola esanime ha dato, l'allarme, chiamando i soccorsi e chiedendo l'intervento urgente di un'ambulanza. Purtroppo inutile ogni tentativo di rianimarla da parte dei sanitari. Per la donna non c'è stato nulla da fare se non costatarne il decesso. In un primo momento l'uomo aveva detto di essere convinto che la madre fosse morta a seguito di un incidente domestico, dunque per una tragica fatalità. Ipotesi che da chi indaga è stata scartata pensando subito all'omicidio.

Cosa sappiamo finora dell'omicidio di Ardea

Gli inquirenti sono convinti che ad ucciderla la mattina presto sia stato il figlio, il quale poco prima delle ore 9 l'avrebbe colpita più volte alla testa con un oggetto contundente, com'è emerso dall'autopsia, presumibilmente un posacenere. Oggetto che non è stato ritrovato e rispetto al quale l'ipotesi è che il quarantottenne se ne sia disfatto subito dopo aver compiuto il delitto, mettendolo all'interno di un sacco e buttandolo nella vegetazione. Dall'autopsia sono inoltre emerse tracce del dna di Rocchi sotto alle unghie della madre, segno che la donna ha provato a difendersi dal figlio. Rocchi è stato arrestato il 2 ottobre scorso dai carabinieri della Compagnia di Anzio capitanati da Giulio Pisani, i cui sospetti sono ricaduti subito su di lui, avendo riscontrato nei suoi confronti "gravi indizi di colpevolezza".

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