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Nel Lazio oggi si torna a scuola ma mancano 6mila insegnanti, di cui 4mila a Roma

Niente mascherine né distanziamento sociale, ingresso unico: cadono le restrizioni dovute al Covid-19. La scuola oggi riapre nel Lazio ma mancano 6mila docenti, di cui 4mila a Roma.
A cura di Alessia Rabbai
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Oggi riparono le scuole nel Lazio, ma mancano 6mila insegnanti, dei quali 4mila solo a Roma. Un vuoto che sarebbe stato già in parte colmato, attingendo alle graduatorie provinciali per le supplenze. Ma, come ha spiegato il presidente dell'associaizone nazionale presidi di Roma Mario Rusconi a Repubblica, che ha definito il rientro a scuola all'insegna della "semi-normalità, accompagnato da problemi vissuti in due anni di pandemia che ci portiamo ancora dietro", si tratta di uno strumento che non funziona come dovrebbe. Lo scorso anno infatti l'80 per cento dei supplenti reclutati attraverso questo canale ha rinunciato all'incarico e le scuole sono state costrette a correre ai ripari, attingendo direttamente e non senza difficoltà, dalle proprie graduatorie interne. Insomma, anche per quest'anno non è al momento scongiurato il rischio di andare in contro a cattedre vuote e ad orari ridotti. Altre questioni che restano irrisolte sono la scarsità degli spazi e le classi pollaio, ossia con un numero troppo elevato di alunni per aula, il che rende più difficile la didattica.

Niente mascherine a scuola, distanziamento e ingresso unico

Lunedì 12 settembre nel Lazio suona la prima campanella dopo la pandemia che vedrà studenti e studentesse tornare tra i banchi senza le restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria da Covid-19. Prima tra tutte la mascherina, che non sarà più obbligatoria, secondo il distanziamento sociale, che non sarà più necessario. Alunni e alunne entreranno a scuola di nuovo in un unico orario e non più con ingressi scaglionati, una modalità che aveva creato non poche critiche tra studenti e docenti, per i disagi legati allo studio a casa e ai mezzi di trasporto. Resta il divieto di entrare a scuola con una temperatura superiore ai 37.5 gradi, ma la la scuola non potrà misurarla, dunque controllare spetterà alle famiglie.

Con rincari e aerazione delle aule il rischio è che faccia freddo

Un tasto dolente riguarda l'aerazione delle classi e i costosi sistemi, che costerebbero tra i 2 e i 4mila l'una. Ad attendere studenti e insegnanti sarà dunque un inverno nel quale la scuola dovrà trovare una quadra tra aprire le finestre per far cambiare l'aria e riscaldare le aule, a fronte dei rincari sul riscaldamento.

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