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Morto in scooter a 23 anni, respinta archiviazione: “Il guardrail avrebbe potuto salvare Edoardo”

Il gip ha respinto la richiesta di archiviazione della Procura: se il guardrail non fosse stato “ammaccato” Edoardo, 23enne morto in sella alla sua moto, sarebbe ancora vivo.
A cura di Beatrice Tominic
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Immagine di repertorio
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Archiviazione respinta: è questo quanto deciso dal gip sul caso relativo alla morte di Edoardo Giannini, 23enne deceduto il 24 luglio 2019 in seguito ad un incidente stradale sulla Tangenziale Est all'altezza di viale Libia. In quel tragico giorno il giovane ha perso il controllo della sua moto ed è caduto. Scivolando sull'asfalto, ha perso il casco e ha poi sbattuto la testa contro un palo: a non salvaguardarlo dall'impatto così forte, sarebbe stato un guardrail ammaccato che non avrebbe svolto il suo compito di "cuscinetto", come scrive in un articolo di oggi il Corriere della Sera.

Questa l'ipotesi del gip che, oltre a respingere l'archiviazione avanzata dalla Procura che ha iscritto nel provvedimento anche i dirigenti capitolini, per consentire ai gestori del tratto di strada di difendersi e che dovrà indagare anche la società che si è occupata della manutenzione della strada nel 2019.

La buca coperta e il guardrail dopo l'incidente

La famiglia di Edoardo è soddisfatta della decisione della Procura di respingere l'archiviazione: "In ogni modo, siamo contenti della decisione del gip. Così sarà anche possibile riesaminare la questione della buca", ha dichiarato l'avvocato Tommaso Di Gasbarro, legale dei genitori del giovane. Pochi metri prima dell'impatto al suolo, era presente una buca che è stata coperta subito dopo l'incidente: per il pm non ha avuto alcuna incidenza nel tragico evento, ma l'avvocato e la famiglia del 23enne sostengono il contrario.

Secondo il consulente delle Procura, inoltre, se il guardrail avesse svolto il suo compito, le probabilità di sopravvivenza di Edoardo sarebbero aumentate anche dopo la caduta e la perdita del casco, frenando il corpo del ragazzo prima che sbattesse la testa.

L'incidente e la decisione della Procura

Stava percorrendo la Tangenziale Est a velocità sostenuta in sella alla sua Suzuki Burgman alle 5.30 del 24 luglio 2019, ma poi ha perso il controllo all'altezza di viale Libia verso lo stadio Olimpico. Cadendo si è sfilato il casco e Edoardo ha sbattuto la testa ad un palo della luce: il colpo per lui si rivela fatale. La prima causa della tragedia sembra essere la buca presente lungo la strada, coperta nelle ore successive. La Procura, però, esclude questa ipotesi e nel 2020 chiede l'archiviazione fino a quando, come abbiamo visto, il gip non decide di respingere la richiesta sostenendo che il guardrail potrebbe avere un ruolo fondamentale nella morte di Edoardo.

"Sono una ghigliottina per i motociclisti, quando sono rovinati", ha spesso dichiarato Graziella Viviano, la mamma di Elena Aubry, morta sulla via Ostiense nel 2018, anche lei per mancata manutenzione.

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