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Morto carbonizzato nell’incidente a Centocelle, i genitori: “Nessuno lo ha tirato fuori dall’auto”

A un anno di distanza dalla morte di Alessandro Femia, i genitori cercano testimoni che abbiano foto e video dell’incidente. “Nessuno ha aperto il suo sportello o il finestrino. L’incidente è avvenuto alle 4.37, lo hanno trovato carbonizzato alle 7 del mattino”.
A cura di Natascia Grbic
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A un anno di distanza dall'incidente stradale costato la vita ad Alessandro Femia, la famiglia del ragazzo cerca ancora di capire quello che è successo. Il 25enne è morto carbonizzato all'interno della sua auto dopo essersi schiantato contro un autobus a metano a Roma, nel quartiere di Centocelle. Per i genitori, Alessandro poteva essere salvato se qualcuno lo avesse tirato fuori dall'auto prima che questa prendesse fuoco. Per questo, in occasione dell'anniversario della sua morte, hanno pubblicato una lettera, chiedendo a chiunque abbia foto e video di quella notte di inviarglieli, anche in forma anonima.

La lettera che i genitori di Alessandro hanno scritto è in prima persona, come se fosse il 25enne a parlare. "Subito dopo lo scontro ‘qualcuno’ ha dichiarato di avermi visto scendere dalla macchina con il cappuccio nero sulla testa ed allontanarmi zoppicando dalla mia vettura – si legge – Non era vero. Ero seduto in macchina al mio posto di guidatore".

"Intorno a me c’era gente che prendeva gli estintori, chiacchierava, chiamava i soccorsi. Qualcuno scattava foto e video, poi i vigili del fuoco con gli idranti, ma nessuno ha visto che ero lì ed ero visibile a pochi metri di distanza. Ho aspettato che qualcuno mi venisse a tirare fuori, mentre le fiamme iniziavano ad alzarsi. Ho aspettato, aspettato, ma non è arrivato nessuno. Nessuno ha aperto il mio sportello, nessuno ha rotto un finestrino, nessuno ha provato ad aprire il portabagagli e vedere chi ci fosse all’interno della macchina".

"Le fiamme mi hanno carbonizzato. Sono stato trovato all’interno della mia auto solo alle ore 7.00 di mattina. Eppure io ero lì dalle 4.37. L’autopsia dimostrerà al mondo che non sono morto a causa dell’incidente ma proprio per i fumi inalati".

La famiglia di Alessandro sta cercando altri testimoni che hanno assistito alla scena, facendo foto e video. L'obiettivo è chiarire alcuni punti oscuri sull'incidente e capire se il ragazzo poteva effettivamente essere salvato e se vi sia stato un ritardo nel tirarlo fuori dalla macchina.

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