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Morte Cranio Randagio, chiesti tre anni per gli amici: “Hanno coperto il pusher”

Il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione per il ragazzo accusato di aver portato la droga nell’appartamento, e tre anni di reclusione per due amici di Cranio Randagio.
A cura di Natascia Grbic
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Due condanne a tre anni di reclusione e un'assoluzione. Questa la richiesta della procura di Roma nel processo per la morte di Vittorio Bos Andrei, in arte Cranio Randagio, deceduto in seguito a un'overdose di droga la notte del 12 novembre 2016. L'assoluzione è stata chiesta nei confronti del ragazzo accusato di aver portato la droga alla festa, e che era stato chiamato a rispondere di detenzione di droga e morte in conseguenza di altro reato. Gli altri due amici di Cranio Randagio, per i quali è stata chiesta la condanna a tre anni, sono accusati di favoreggiamento. Secondo il pubblico ministero avrebbero coperto il pusher che ha portato la droga alla festa e che ha dato a Vittorio il mix di sostanze che lo hanno portato poi alla morte. Il pubblico ministero, durante il processo, ha dichiarato che quella sera non"c'era sostanza che mancasse: sicuramente tutti hanno consumato stupefacenti. Dall'autopsia sono emerse tracce di una decina di sostanze diverse. Il dato è che Vittorio è entrato vivo in quella casa e ne è uscito morto e questi ragazzi hanno scaricato tutto su di lui, dicendo che le sostanze le aveva portate tutte lui".

La morte di Vittorio alla festa dell'amico

Vittorio Bos Andrei è morto il 12 novembre 2016 in un'appartamento di Roma, alla Balduina. Era andato alla festa di compleanno di un amico, ma quella che doveva essere una serata di divertimento è finita in tragedia. Vittorio si è addormentato dopo aver assunto un grosso quantitativo di droga, che lo ha portato alla morte in poche ore. Nessuno degli amici, mentre stava male, ha chiamato i soccorsi, chiedendo di intervenire. Per l'accusa si sono preoccupati solamente si ripulire l'appartamento dalle droghe pesanti, in modo da evitarsi guai. "Quella sera tutti avevamo fumato spinelli, c'erano anche vino e birra – ha dichiarato un ragazzo in aula – ma non ricordo di avere visto altri tipi di droghe. Vittorio intorno alle 8 di mattina, poco prima che andassi via, stava sul letto, dormiva, nessun segnale che stesse male". Gli amici lo hanno ripreso in video la mattina, convinti che russasse. Il suo invece era un rantolo, gli ultimi respiri esalati prima che la vita lo abbandonasse del tutto.

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