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Monopattini elettrici, ancora un morto a Roma. Servono nuove regole?

La notizia del 34enne morto la scorsa notte a Roma ha fatto riaccendere il dibattito sui monopattini e la loro regolamentazione. Negli ultimi due anni la capitale ha visto un vero e proprio boom di questi mezzi, ma se da una parte sono utilissimi per spostarsi, dall’altra hanno creato non pochi problemi alla circolazione stradale.
A cura di Natascia Grbic
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La morte del giovane di 34 anni avvenuta la notte tra l'8 e il 9 settembre a Roma, nel quartiere Trieste, ha riacceso con forza i riflettori sul tema della regolamentazione dei monopattini. Mezzi di trasporto ecologici e sostenibili, che consentono di spostarsi nella capitale in modo fluido e veloce, e che moltissime persone hanno deciso di acquistare soprattutto nel periodo post – lockdown, in modo da evitare di prendere i mezzi pubblici, spesso affollati nonostante la pandemia. Anche il Comune di Roma ha favorito il transito alla mobilità sostenibile, aumentando i servizi in sharing non solo di auto, ma anche di biciclette e monopattini. Un'iniziativa salutata con favore da molti, soprattutto perché volta anche a decongestionare il terribile traffico cittadino. D'altra parte, il moltiplicarsi dei monopattini soprattutto in giro per Roma, ha creato non poche difficoltà ad automobilisti e pedoni, che si sono trovati a dover fare i conti in strada con questi nuovi mezzi che sfrecciano per le vie.

Gli incidenti che hanno visto coinvolti monopattini a Roma

Secondo i dati raccolti dagli agenti di Polizia Locale di Roma Capitale, negli ultimi tredici mesi – da maggio 2020 a giugno 2021 – sono stati ben 176 gli incidenti che hanno coinvolto i monopattini a Roma. Una media di 15 sinistri al giorno, alcuni dei quali – come quello che ha visto coinvolto il 34enne e prima ancora un giovane di 27 anni – purtroppo mortali. Sono in molti a dire che servono regole da far applicare in modo sicuro, affinché queste tragedie possano essere evitate. Se in molti guidano il monopattino con criterio, non è raro vedere tanti che usano il mezzo come fosse un giocattolo. Soprattutto per le vie del centro storico c'è chi lo usa anche in due per volta, imbocca strade contromano, sale sui marciapiedi o si mette in mezzo alla carreggiata incurante delle macchine e dei motorini. Capita anche che chi guida questi mezzi non rispetti i semafori, pensando di non essere un pericolo e attraversando col rosso. Il tutto rigorosamente senza caschetto anche se, è bene specificarlo, sul monopattino non è obbligatorio.

Calabrese: "La sicurezza deve riguardare tutti i mezzi"

"La sicurezza stradale è una questione che ci riguarda tutti e come amministrazione da sempre la consideriamo una priorità – ha scritto in una lunga nota l'assessore alla Mobilità Pietro Calabrese – È un tema delicato in cui la maggiore sfida deve essere quella di far sì che tutti, in primis chi guida le automobili, rispettino le regole del codice della strada e gli utenti più deboli". Ma Calabrese non ci sta a puntare il dito contro i monopattini: "Se ci deve essere un vero ‘giro di vite' per garantire maggiore sicurezza, come quello che molti in questo momento invocano, deve riguardare la sicurezza legata a tutti i mezzi di trasporto, e soprattutto le automobili, perché è in grandissima parte ad esse che è legata l'incidentalità. E lo sappiamo tutti, ma ovviamente è più facile puntare il dito da un'altra parte. Per quanto riguarda le regole sull'uso dei monopattini, sappiamo che sono già in discussione modifiche al codice della strada e sarà comunque il parlamento ad intervenire se lo riterrà necessario".

Michetti: "Monopattini sono pericolosi"

All'attacco dei monopattini è andato soprattutto il centrodestra. Il candidato sindaco Enrico Michetti ha dichiarato che "questi mezzi non hanno regolamentazione. Purtroppo, i ragazzi, o chi li utilizza, non hanno l'obbligo del casco. A via Gregorio VII è morto un ragazzo, ieri a corso Trieste un altro, I monopattini senza una disciplina sono pericolosi. Non possono circolare così, li vedi sbucare all'improvviso, contromano, in due. Serve ragione per trovare dei rimedi e trovare una regolamentazione”.

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