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Minaccia i dipendenti di un fast food che gli chiedono il Green Pass: “Ho una pistola in tasca”

Momenti di paura in un fast food di via Ostiense a Roma, dove un uomo alla richiesta del personale di mostrare il Green Pass si è rifiutato di darglielo e li ha minacciati dicendo di avere una pistola in tasca. Allarme che si è poi rivelato falso: fortunatamente perquisito dai carabineiri non era armato.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio
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"Ho una pistola" queste le parole minacciose pronunciate da un uomo alla richiesta di esibire il Green Pass in un fast food in via Ostiense a Roma. Perquisito dai carabinieri non era in realtà armato, ma è stato denunciato e portato all'Ufficio Immigrazione, perché a seguito delle verifiche è emerso che era già precedentemente colpito da un ordine di espulsione. I fatti risalgono alla notte di oggi, martedì 28 settembre, e sono avvenuti nel quadrante Sud della Capitale. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell'ordine l'uomo, un quarantottenne di origini del Kosovo, persona già nota alle forze dell'ordine, è entrato dentro il fast food, probabilmente con l'intenzione di ordinare qualcosa da mangiare e sedersi ai tavoli. I dipendenti quando lo hanno visto entrare gli hanno chiesto di esibire il Green Pass, obbligatorio per consumare all'interno. Alla richiesta l'uomo non solo si è rifiutato, ma ha minacciato i dipendenti dicendo all'addetto alla sicurezza di essere armato e di avere una pistola in tasca. Momenti di paura durante i quali è stato dato l'allarme.

L'uomo in realtà non era armato ma è stato denunciato

Arrivata la chiamata al Numero Unico delle Emergenze 112 e chiesto l'intervento urgente delle forze dell'ordine, sul posto sono intervenuti i carabinieri della Stazione Roma Garbatella, che lo hanno fermato e perquisito. In realtà addosso l'uomo non aveva armi e fortunatamente si è trattato di un falso allarme e che nelle sue tasche non c'erano pistole. Identificato e denunciato, i militari hanno inoltre scoperto accedendo alla banca dati che il quarantottenne era già destinatario di un ordine di esplulsione. I carabinieri lo hanno poi accompagnato presso l'Ufficio Immigrazione di Roma, dove verrà sottoposto come da prassi ad ulteriori accertamenti.

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