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Lo striscione romantico davanti al Colosseo: “Mi vuoi sposare?”

“Mi vuoi sposare?”, le tre parole scritte da questo misterioso romantico. Lo striscione, stando a quanto si apprende, è apparso nella serata di ieri, mercoledì 29 giugno, festa di San Pietro e Paolo.
A cura di Enrico Tata
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Uno striscione bianco con scritta in vernice nera. Sul ponte pedonale di fronte al Colosseo che attraversa via degli Annibaldi, di solito i tifosi espongono i loro messaggi polemici o di sfottò. Questa volta, però, il testo racconta tutta un'altra storia: è una proposta di matrimonio non firmata. "Mi vuoi sposare?", le tre parole scritte da questo misterioso romantico. Lo striscione, stando a quanto si apprende, è apparso nella serata di ieri, mercoledì 29 giugno, festa di San Pietro e Paolo.

Chi è l'autore dello striscione? Per il momento resta un mistero. Il futuro sposo o la futura sposa ha visto il messaggio? Ha risposto? Non si sa. Sappiamo soltanto che questo uomo o questa donna romantica ha posizionato il suo striscione lungo circa dieci metri davanti a uno dei monumenti più importanti del mondo nella speranza che il destinatario lo vedesse. Dopo qualche ora, comunque, gli agenti della polizia locale di Roma Capitale hanno provveduto a rimuovere la scritta.

Un'altra insolita proposta di matrimonio è arrivata a Roma durante il concerto di Vasco Rossi al Circo Massimo. "La sua canzone preferita è Sally, ma non volevo rovinarle il momento. Quindi ho aspettato Vita Spericolata, per farle sapere che lei è la mia vita e che voglio passare la mia con lei. Mi ha dato lei un assist regalandomi per il compleanno i biglietti del concerto di Vasco Rossi al Circo Massimo: ho deciso che avrei sfruttato questa occasione per fare la proposta ad Angela", ha raccontato il futuro sposto. E così, durante il concerto, ha aperto il suo zaino, ha estratto un cartellone la scritta ‘mi vuoi sposare?' e ha consegnato l'anello alla sua amata. "Volevo dirle queste esatte parole, ma sapevo che la musica alta non avrebbe reso l'idea. Io avrei urlato tutto ciò che le ho scritto, ma forse non avrebbe sentito. Ho pensato che fossero necessari dei cartelli per farle sapere quanto la amo. Alcune persone intorno a noi, poi, hanno raccolto i fogli (io li lanciavo per far leggere il successivo) e me li hanno riconsegnati: adesso li vogliamo incorniciare", ha raccontato.

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