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L’ex sindaco di Roma Alemanno in udienza da papa Francesco per parlare di pace in Ucraina

Alemanno ha commentato così il suo incontro con il Pontefice: “Quando noi del Comitato Fermare la guerra lanciammo una petizione per una tregua di Natale in Ucraina, non ci aspettavamo certo che l’unico che si sarebbe mosso su questa linea sarebbe stato Vladimir Putin”.
A cura di Enrico Tata
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L'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno è portavoce del Comitato Fermare la guerra. Il 7 gennaio scorso è stato ricevuto in questa veste da papa Francesco e l'incontro ha avuto al centro una discussione sulle iniziative che possono contribuire a riportare la pace in Ucraina. Tra i promotori del comitato che rappresenta l'ex primo cittadino della Capitale ci sono, tra gli altri, Massimo Arlechino, ex Alleanza Nazionale, Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità, i giornalisti Giannantonio Micalessin e Angela Camuso, lo psicoterapeuta Alessandro Meluzzi, il disegnatore Alfio Krancic.

Alemanno ha commentato così il suo incontro con il Pontefice: "Quando noi del Comitato Fermare la guerra lanciammo una petizione per una tregua di Natale in Ucraina, non ci aspettavamo certo che l’unico che si sarebbe mosso su questa linea sarebbe stato Vladimir Putin. Il Presidente della Federazione Russa ha proposto una tregua per il 6 e 7 gennaio, date del Natale ortodosso, ma questa proposta è caduta nel vuoto. L’unico a dirsi favorevole è stato il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, mentre Volodymyr Zelensky e Joe Biden hanno rigettato la proposta giudicandola aprioristicamente ipocrita e strumentale.
Mi domando ancora una volta: dove si vuole arrivare?".

Alemanno sostiene che "se anche una minima proposta di tregua – temporanea e finalizzata alle celebrazioni religiose – viene rigettata con disprezzo, l’unica prospettiva rimane quella di continuare il conflitto ad oltranza, con una escaltion che nessuno sa dove possa arrivare". L'ex sindaco di Roma ha criticato anche il presidente Mattarella, colpevole, a suo dire, di aver detto nel suo discorso di fine anno "che le colpe del conflitto sono tutte e solo della Russia, nessun compromesso può essere trovato. Si spera realmente di vincere la guerra sul campo militare? O si punta ad un interminabile conflitto nel cuore dell’Europa, per dissanguare non solo la Russia ma tutte la nazioni del nostro Continente? Qualcuno vuole spegnere le speranze di un mondo multipolare, in cui l’Europa dei popoli potrebbe crescere fuori da ogni sudditanza e da ogni ricatto?”.

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