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Latina, false prescrizioni di Viagra: medico di base condannato al pagamento di 105mila euro

Condannato al risarcimento di 105mila euro il medico di base di Sezze indagato nell’inchiesta “Blue Wish”: realizzava false prescrizioni per ottenere gratuitamente i medicinali, fra cui il viagra, da rivendere al mercato nero.
A cura di Beatrice Tominic
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Foto di repertorio.
Foto di repertorio.

Nel 2018, nei suoi confronti, era già stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari dalla guardia di finanza di Fondi per truffa ai danni del Servizio Sanitario Statale nel corso dell'operazione denominata "Blue Wish": realizzava prescrizioni false a carico di persone esenti dal pagamento per poi rivendere medicinali, fra cui il Viagra, al mercato nero. Nella giornata di oggi, martedì 25 gennaio 2022, per il medico di base di Sezze, comune in provincia di Latina che si trova nell'entroterra pontino, è arrivata anche la richiesta di risarcimento di circa 105mila euro disposta dalla Corte dei Conti a causa della sua "condotta illecita […] incontrovertibilmente fondata sul materiale probatorio acquisito nel corso delle indagini penali".

Le indagini nel corso dell'inchiesta Blue Wish

L'inchiesta Blue Wish ha avuto i suoi primi risultati nel 2018, quando la guardia di finanza di Latina ha disposto quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere e tre ai domiciliari, emesse dalla gip Mara Mattioli. Le prove raccolte nel corso delle operazioni, infatti, hanno portato alla scoperta di una vera e propria associazione a delinquere attiva nella regione Lazio, nelle province di Roma, Latina e Frosinone. Nelle farmacie di questo territorio, l'organizzazione ha sfruttato le prescrizioni mediche false a carico di anziani o invalidi per ottenere le medicine gratuitamente e poi rivenderle sul mercato nero: fra le prove figurano gli ordini in grande quantità delle medicine, sempre prescritti dallo stesso medico, già indagato per reati di falso, peculato e truffa. La decisione della Corte dei Conti della condanna di risarcimento a 105mila euro arriva dopo aver analizzato immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza, il monitoraggio delle medicine prese in farmacia e, infine, le intercettazioni telefoniche.

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