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Lancio di vernice sul Senato, tre attivisti di Ultima Generazione arrestati e due denunciati

Sono stati arrestati con l’accusa di danneggiamento aggravato tre attivisti di Ultima Generazione che questa mattina hanno lanciato vernice sulla facciata del Senato.
A cura di Natascia Grbic
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Tre attivisti di Ultima Generazione sono stati arrestati dopo il blitz di questa mattina al Senato, in cui hanno lanciato della vernice contro la facciata di Palazzo Madama. Il reato contestato dai carabinieri del Nucleo informativo di Roma e dalla polizia è danneggiamento aggravato. Domani mattina per i tre si terrà il processo per direttissima davanti al Tribunale di Roma. Altri due attivisti del gruppo sono stati invece denunciati.

"Stamattina alle 7:50 il Palazzo del Senato della Repubblica è stato imbrattato di vernice arancione lavabile da alcuni cittadini che aderiscono alle richieste di Ultima Generazione per l'abbandono dei combustibili fossili, che il Governo e la classe politica che lo sostiene continuano a finanziare e incentivare, accelerando il collasso eco-climatico e condannando i loro stessi concittadini a sofferenze e morte – spiegano gli attivisti in una nota – Sapevano benissimo che a quell'ora di lunedì non avrebbero trovato nessun politico e non avevano intenzione di attaccare nessuno. Eppure per tutto il giorno si è assistito a un patetico profluvio di dichiarazioni di condanna e di deliri complottisti da parte di chi dovrebbe dedicarsi a mettere in salvo il Paese e il suo popolo, invece che preoccuparsi per se stesso".

"Le cinque persone accusate dell'imbrattamento sono rimaste sul posto in attesa dell'intervento delle forze dell'ordine, nel pieno rispetto dei principi della nonviolenza, e sono state portate in questura per l'identificazione. Alle 16 un familiare di una di loro è stato avvertito telefonicamente da un funzionario di Polizia che si era proceduto all'arresto di tre di loro e che domani mattina è prevista l'udienza di convalida. L'avvocata, nominata alle 16:30, è stata contattata dalla questura. Ci troviamo di fronte all'ennesimo abuso, a un'azione volta a intimorire e criminalizzare chi sta cercando di portare l'attenzione sul vero crimine che questo Governo sta perpetrando. Continueremo a opporci e ad agire perché non c'è altro che possiamo fare e perché non c'è più tempo da perdere".

L'azione è avvenuta poco prima delle 8 del mattino. Il blitz è stato duramente condannato dalle istituzioni, con la premier Giorgia Meloni che lo ha definito come un atto "incompatibile con le proteste civili". Il Presidente del Senato Ignazio La Russa ha invece convocato un consiglio di presidenza per "prendere ogni opportuna decisione", e ha avuto un colloquio telefonico con il ministro dell'Interno ed ex prefetto di Roma Matteo Piantedosi.

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