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La destra torna ad attaccare le donne: nei municipi di Roma presentate mozioni contro l’aborto

La pillola abortiva crea ‘uccisioni nascoste’, produce ‘cultura dello scarto’, mentre la fecondazione assistita altro non sarebbe che ‘sacrificio di embrioni umani’. Questo il contenuto di una mozione presentata dalla destra in due municipi di Roma che vorrebbe impegnare il sindaco a limitare i diritti delle donne.
A cura di Natascia Grbic
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Due mozioni a firma Lega contro l'interruzione di gravidanza e a tutela della ‘famiglia tradizionale' sono state presentate dalla destra in due municipi di Roma, il VI e il VII. L'obiettivo dei miniparlamentini è quello di impegnare il sindaco Roberto Gualtieri a proclamare la capitale ‘città della vita e della famiglia', attuare politiche che mettano al centro la famiglia e la natalità, finanziare le associazioni prolife, e promuovere ‘anche attraverso la stampa' materiali e progetti che informino di alternative all'aborto.

Nelle mozioni l'aborto viene definito come un ‘contraccettivo' e un ‘mezzo di controllo delle nascite', mentre la pillola Ru486 provoca ‘uccisioni' e favorisce la ‘cultura dello scarto‘, la fecondazione assistita ‘sacrifica embrioni umani'. Si spiega, nonostante l'evidenza suggerisca decisamente il contrario, che l'obiezione di coscienza ‘non ostacola in alcun modo l'accesso all'aborto'.

Nel VII Municipio, come riporta la Repubblica, è molto difficile che la maggioranza dem faccia passare questa mozione. Diversa la situazione nel VI Municipio, l'unico di centrodestra nella capitale, dove lunedì sarà votata e, con molto probabilità, avrà il via libera. A presentarla, nel parlamentino, quattro consiglieri, tutti uomini, capitanati da Emanuele Licopodio, ora nella Lega, con un passato in Forza Nuova. Ma non è escluso che la stessa mozione sia presentata anche in altri municipi della capitale.

"Nicola Franco e i consiglieri che hanno presentato questa mozione dovrebbero pensare un po' di più agli enormi problemi che ha un territorio come quello di Tor Bella Monaca e alla criminalità organizzata invece di impegnarsi per togliere i diritti alle donne – spiega a Fanpage.it la consigliera dem di Roma Capitale Nella Converti – Vogliono tornare indietro non di cinquant'anni, ma di cento. Tra l'altro nella mozione ci sono scritte frasi inqualificabili e completamente false relative all'interruzione di gravidanza: suggerisco a questi consiglieri, che guarda caso sono tutti uomini, di studiare un po' di più se vogliono smantellare diritti conquistati con il sangue, perché le donne, che siano di sinistra, destra o apolitiche, sanno difendersi perfettamente da questi attacchi".

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