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La denuncia: “Bloccati per ore in ambulanza con paziente sospetto Covid, mancano barelle e letti”

La denuncia di un’operatrice sanitaria: “Ed eccoci qua, bloccati al Sant’Andrea, dalle 15:00, con la paziente, che ha dovuto fare il percorso Covid per febbre, ancora sulla nostra barella, perché non ci sono né barelle né posti letto! I posti letto per ora ci sono, ma è la pressione sui pronti soccorsi a preoccupare notevolmente”.
A cura di Enrico Tata
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La pressione sui pronti soccorsi causata dall'aumento dei sospetti casi Covid ha un effetto collaterale, tra i tanti: per la mancanza posti letto, spesso i pazienti restano per ore sulle barelle delle ambulanze, che quindi rimangono bloccate nei parcheggi degli ospedali senza potersi muovere. Non avendo a disposizione una barella, infatti, non possono recarsi ad assistere altri malati. E questo, nel Lazio, accadeva di frequente anche in epoca pre-Covid. La denuncia questa volta arriva da Francesca Perri, responsabile Sanità Risorgimento Socialista, che su Facebook racconta la sua esperienza all'ospedale Sant'Andrea di Roma: "Ed eccoci qua, bloccati al Sant'Andrea, dalle 15:00, con la paziente, che ha dovuto fare il percorso Covid per febbre, ancora sulla nostra barella, perché non ci sono né barelle né posti letto! Siamo riusciti a fare il cambio equipaggi, io montante per la notte, mentre l'equipaggio smontante, nel pomeriggio è stato utilizzato come automedica, mandato insieme ad un'altra ambulanza per caricare i pazienti. Si prospetta una notte niente male. Quasi tutti gli Ospedali bloccano", la testimonianza dell'operatrice sanitaria.

Ospedali in affanno a Roma

Il direttore del reparto Medicina d’urgenza e Pronto soccorso del Policlinico Gemelli di Roma, Francesco Franceschi, ha raccontato a Fanpage.it che "la situazione al pronto soccorso del Policlinico è drammatica, siamo tornati ai numeri di marzo e aprile, per quanto riguarda gli accessi Covid. Siamo tornati a rivedere casi gravi anche in età non avanzata, abbiamo anche cinquantenni ricoverati nel reparto di terapia intensiva". Nelle prossime ore l'assessore D'Amato firmerà un'ordinanza per riorganizzare la rete Covid, che passerà ufficialmente da 1200 posti disponibili a circa 2500, di cui 500 in terapia intensiva. Questo, per stessa ammissione di D'Amato, basterà per circa un mese se la curva dei contagi non dovesse ‘piegarsi'. La speranza è che le restrizioni imposte dal nuovo dpcm, che per la verità in molti considerano troppo poco severo, aiutino a stabilizzare l'aumento dei casi e soprattutto dei ricoveri ospedalieri. I posti letto per ora ci sono, ma è la pressione sui pronti soccorsi a preoccupare notevolmente.

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