Investe e uccide un pedone, la madre si prende la colpa: 18enne alla guida rischia il processo

Rischia di essere imputato in un processo per omicidio stradale il ragazzo di 18 anni alla guida di una fuoriserie Bmw noleggiata dalla madre che lo scorso 9 febbraio ha travolto e ucciso un ragazzo in via dell'Archeologia a Tor Bella Monaca. Il diciottenne stava percorrendo a 90 chilometri orari una strada in cui il limite è di 50 quando ha perso il controllo dell'automobile e ha investito il trentenne Emmanuele Cleber Catananzi che stava camminando sul marciapiede.
Le indagini e il processo
Non appena si è resa conto dell'accaduto, la madre del giovane ha cercato di sviare le indagini e si è attribuita la responsabilità di quanto accaduto. Inizialmente indagata di omicidio stradale, gli inquirenti dei caschi bianchi hanno ricostruito la dinamica dell'incidente, facendo luce sull'identità della persona che si trovava al volante al momento del sinistro: non guidava la donna, ma suo figlio. Che ora rischia di finire a processo.
In Procura il nome del giovane, appena diciottenne, è stato iscritto nel registro degli indagati e rischia il processo per omicidio stradale. Nei confronti della madre, ormai prosciolta, invece, non pendono accuse specifiche.
Chi era Emmanuele, il trentenne investito
Stava camminando sul marciapiede di via dell'Archeologia quando è stato travolto e ucciso da un'automobile fuori controllo. Quando è stato schiacciato dalle automobili, Emmanuele si trovava in videochiamata con la fidanzata: l'automobile impazzita è andata a sbattere contro altri veicoli in sosta, che lo hanno travolto. Le sue condizioni sono apparse fin da subito disperate: nonostante i tentativi di salvargli la vita, i medici non hanno potuto fare altro che dichiarare il decesso di Emmanuele.