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Incendio a Colli Aniene, cosa è successo: il palazzo di 7 piani in fiamme era in ristrutturazione

L’incendio è divampato nel primo pomeriggio di ieri e ha interessato i sette piani di un palazzo in via d’Onofrio. Le operazioni di spegnimento sono durate diverse ore: fra le fiamme ha perso la vita un ottantenne, sedici le persone ferite, di cui tre gravi.
A cura di Beatrice Tominic
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Un morto, sedici feriti, tre persone intubate di cui due gravi, 78 persone sfollate: sono questi i numeri odierni dell'incendio divampato nel primo pomeriggio di ieri, verso le ore 13,30 di venerdì 2 giugno, in un edificio di sette piani in via d'Onofrio, all'incrocio con largo Nino Franchellucci.

A comunicare gli aggiornamenti è stato il presidente di Municipio con una nota su Facebook: "23 persone sfollate dal civico 73; 28 dal 79 e 25 dall'81 – ha scritto a metà mattinata del giorno successivo al terribile incendio – È il momento di stringerci forte! Non date notizie sui social che non provengono da fonti certe ve lo chiedo per favore", ha poi concluso.

Le fiamme si sono sviluppate ieri verso le ore 13: una colonna nera di fumo denso si è alzata verso il cielo, visibile anche da chilometri di distanza. Non appena scattato l'allarme sul posto si sono precipitate sei squadra dei vigili del fuoco con diversi mezzi, quattro autopompe, due autobotti, due autoscale, il carro teli e il carro autoprotettori. Le operazioni di spegnimento sono durate diverse ore, ma nel frattempo si cercano già le cause che hanno dato origine al rogo.

Dalle prime ricostruzioni sembra che il palazzo fosse in ristrutturazione: alcuni condomini avrebbero accusato proprio il cantiere del rogo. Secondo loro ci sarebbe stato troppo materiale al piano terra, rifiuti infiammabili, dove sono iniziate le prime esplosioni che hanno dato il via alle fiamme: ipotesi che potrebbe presto essere confermata anche dai vigili del fuoco. A fare chiarezza spetta alle autorità.

Cosa è successo

Un vero e proprio inferno quello vissuto dai residenti del palazzo di otto piani a Colli Aniene che fin da subito hanno raccontato di aver sentito botti e esplosioni. Alcuni di loro, insospettiti, si sono affacciati da finestre e balconi, hanno visto il fumo nero e sono immediatamente scesi per strada. Altri, invece, quando era ormai troppo tardi per raggiungere il piano terra, hanno iniziato la loro disperata corsa verso l'alto per uscire in terrazza. Ma anche sopra sarebbero in corso dei lavori: "Hanno fatto le incastellature, per cui hanno per forza dovuto chiudere la porta di accesso alla terrazza. Quindi, quelli che correvano di sopra si sono trovati la strada bloccata, hanno cercato di ridiscendere", ha raccontato un altro testimone.

"Non sono uscita per le scale, non vedevo niente, c'era troppo fumo: sono rientrata con la paura che scoppiasse il gas – ha raccontato Attilia Giancarla, una residente che abita all'ultimo piano del palazzo in fiamme – I miei figli mi hanno detto di mettermi a terra con gli asciugamani bagnati. Sono stata quasi un'oretta da sola, ho avuto un attacco di panico, poi sono arrivati i vigili del fuoco che mi hanno salvata".

Cento sfollati per il rogo a Colli Aniene

L'incendio ha devastato l'intero palazzo di sette piani, rendendo inagibili gli appartamenti. Una scuola nelle vicinanza era stata allestita per accogliere i residenti nella notte, ma come appreso da Fanpage.it, la maggior parte delle persone sfollate sarebbe andata, invece, a dormire da parenti e amici. Verso le ore 9, i vigili del fuoco avrebbero dovuto accompagnare i residenti all'interno degli appartamenti, ma soltanto quasi un'ora dopo dall'appuntamento sono state consegnate le chiavi delle abitazioni. I residenti dovranno, però, restare ancora in attesa: restano ancora alcune zone del palazzo che non sono state messe in sicurezza.

I residenti in attesa della consegna delle chiavi per rientrare nei propri appartamenti per riprendere i propri oggetti personali. Alle spalle il palazzo completamente reso nero dall'incendio.
I residenti in attesa della consegna delle chiavi per rientrare nei propri appartamenti per riprendere i propri oggetti personali. Alle spalle il palazzo completamente reso nero dall'incendio.

Un morto e sedici feriti, tre ustionati gravi

A perdere la vita nel rogo è stato l'ottantenne Antonio D'Amato, un uomo originario di Velletri classe 1942. Secondo le prime ricostruzioni, probabilmente è morto a causa delle inalazioni di fumo: sul corpo, però, sono state trovate anche alcune ustioni gravi che hanno reso molto difficile risalire alla sua identità tanto che, inizialmente, sembrava che a perdere la vita fosse stato un ragazzo. Fra le persone ustionate gravemente, anche la compagna.

Secondo il primo bollettino medico pubblicato dalla Regione Lazio, sono sedici le persone ferite e soccorse in vari ospedali della capitale. Tre pazienti sono stati trasferiti al Sant'Eugenio, uno dei quali si trova in Rianimazione per una intossicazione grave da monossido di carbonio. Le altre due persone invece al centro grandi ustionati e hanno riportato ustioni al 30 per cento e al 12 per cento: intubate a causa delle ustioni, si trovano entrambe in prognosi riservata. Un minorenne è ricoverato in osservazione nel reparto di pediatria.

Al Policlinico Umberto I si trovano invece nove persone, arrivate nella struttura coscienti e collaborative, già sottoposte a ossigenoterapia per sospetta intossicazione da monossido di carbonio. Gli altri sette pazienti sono rimaste in osservazione fino a questa mattina, ma fortunatamente sono in buone condizioni cliniche. Attivata, inoltre, l'assistenza sanitaria "presso le strutture messe a disposizione dal IV Municipio, a tutte le persone sfollate che avevano bisogno anche di medicinali", hanno fatto sapere dalla Asl 2.

Il palazzo all'indomani dell'incendio.
Il palazzo all'indomani dell'incendio.

Posizionati nuovi campionatori per la qualità dell'aria

Nella stessa nota, la Regione ha spiegato che Arpa Lazio ha provveduto a posizionare i campionatori per la qualità dell’aria nella zona interessata dall’incendio, in aggiunta a quelli già presenti nelle centraline fisse. Non si ferma neanche l'impegno della Protezione Civile della Regione Lazio, intervenuta sul luogo dell’incendio fornendo una autobotte da 14mila litri su richiesta del Dipartimento di Protezione Civile di Roma Capitale.

Sul territorio sta operando anche la Croce Rossa del comitato di Roma 4, supportato da Roma 5, con quattro ambulanze, due pulmini per il trasporto e circa quaranta volontari pronti per assistere persone in condizioni di salute critiche e sfollate. "Sono loro che hanno collaborato con Ares sia per ossigeno che per soccorritori: erano pronti ad accogliere fino a 150 persone,ma nessuno ha chiesto di usufruire dei posti letto", ha dichiarato a Fanpage.it Ilaria Sterpa, delegata Croce Rossa del IV municipio.

Ore concitate anche per il municipio: il presidente nel pomeriggio di ieri ha seguito attentamente quanto stava avvenendo, pubblicando comunicazioni sul suo profilo Facebook. È lì che ha fatto sapere dell'appuntamento di questa mattina con i vigili del fuoco per rientrare a nelle abitazioni a riprendere gli effetti personali. Ha assicurato, inoltre, che per tutta la notte sarebbero stati presenti le pattuglie della Polizia di Stato e dei Carabinieri. La loro presenza ha permesso di bloccare due uomini sospetti che si aggiravano nei dintorni dell'edificio: il personale delle volanti ha provveduto a fermare un uomo che aveva già a suo carico un ordine di cattura per lesioni personali.

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