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Notizie sull'incendio a Malagrotta a Roma

I vigili del fuoco di Roma: “Abbiamo spento l’incendio di Malagrotta senza maschere antigas”

Il sindacato Usb dei vigili del fuoco di Roma ha denunciato l’inadeguatezza degli strumenti in dotazione per spegere gli incendi e la carenza di personale.
A cura di Alessia Rabbai
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L'incendio nell'impianto di Malagrotta
L'incendio nell'impianto di Malagrotta
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"È inaccettabile lavorare senza strumenti adeguati e rischiare la nostra salute. Se a Malagrotta ci dicono di lavorare con la mascherina ffp3 bisogna rispondergli di no". Il sindacato Usb vigili del fuoco di Roma attraverso Fanpage.it ha lanciato un nuovo appello, ribadendo la richiesta di essere messi nelle condizioni d'intervenire in sicurezza in aiuto ai cittadini, per quanto possibile per chi fa questo lavoro, almeno con le protezioni necessarie.

"Rischiamo la nostra salute per spegnere l'immondizia"

"Per qualcuno lavorare a Malagrotta con la mascherina ffp3 sarebbe una condizione adeguata – spiega il sindacalista Marcello Sergio – tale affermazione è smentita non solo dalla normativa di riferimento, ma anche più semplicemente dai libretti d'istruzione delle varie mascherine, compreso quello della maschera che ci ha fornito l'amministrazione, dotata di filtro anti-polvere. Ecco, c'è una differenza tra filtro anti-polvere, che protegge dalle polveri, e filtro antigas, che serve come in questo caso per gas e vapori. I vigili del fuoco hanno segnalato l'inadeguatezza delle protezioni con le quali si sono trovati a spegnere il vasto incendio che lo scorso mercoledì 15 giugno è divampato all'interno dell'impianto di Malagrotta e che ha bruciato balle di rifiuti nell'area tra l'ex gassificatore e il Tmb, sprigionando una nube tossica che ha fatto aumentare i livelli di diossina nell'aria.

Carenza di attrezzatura e mezzi di soccorso

"L'unica cosa che ci protegge in questo tipo d'interventi come quello a Malagrotta – spiega Sergio – sono gli autoprotettori o in alternativa le maschere con filtro abek". Si tratta di dispositivi ad elevata protezione, che proteggono le vie respiratorie e il volto del pompiere da molti rischi. Maschere che non hanno ricevuto. "Come vigili del fuoco accettiamo di rischiare la nostra vita per salvare quella di altre persone, ma riteniamo inaccettabile mettere a repentaglio la nostra salute per spegnere dell'immondizia". Il sindacato Usb vigili del fuoco di Roma ha spiegato che oltre alla carenza di attrezzatura e di mezzi di soccorso come botti e scale, c'è quella del personale, con 300 unità in meno a Roma e distaccamenti che chiudono.

"Solo 210 vigili del fuoco tra Roma e provincia"

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindacalista Costantino Saporito: "I vigili del fuoco sono completamente allo stremo, dovrebbero essere 1400 su Roma, ma sono solo 210 per Roma e provincia, con un pompiere per ogni 6 milioni di abitanti. Mediamente siamo 270, dei quali cui 30 a Fiumicino e 30 negli uffici – spiega – A Malagrotta durante la prima ora d'intervento ci sono stati solo due mezzi con dieci persone. Concentrare il personale su un'emergenza si ripercuote inoltre sugli altri interventi e sulle operazioni da fare come caricare bombole per respirare, portare il vestiario di ricambio sul posto e ritardi, fino a dieci ore come nel caso di Malagrotta, nei cambi di turnazione. Si sta giocando sulla vita e sulle povere spalle dei vigili del fuoco di Roma, che sono totalmente incolpevoli di questa situazione".

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