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Gualtieri firma l’ordinanza per il risparmio d’acqua a Roma contro la siccità: multe fino a 500 euro

L’ordinanza firmata dal sindaco di Roma vieta l’utilizzo “dell’acqua potabile della Rete ACEA ATO 2 S.p.A. per scopi diversi da quello potabile”.
A cura di Enrico Tata
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Durante l'estate l'acqua potabile a Roma potrà essere utilizzata soltanto "per i normali usi domestici e sanitari". Chi non rispetterà le regole pagherà una multa fino a 500 euro. Roberto Gualtieri ha firmato, come già lo scorso anno, un'ordinanza in merito al "divieto di utilizzo, nel territorio di Roma Capitale, dell'acqua potabile della Rete ACEA ATO 2 S.p.A. per scopi diversi da quello potabile".

Sulla base delle analisi dell'andamento delle piogge e degli idrogrammi sorgivi, si legge nelle premesse del documento, si registra anche per il 2023, "una situazione di significativo deficit relativamente ai cumulati pluviometrici e conseguentemente delle relative portate minime attese dalle fonti di approvvigionamento". La situazione climatica dell'estate 2023 presenta una "ridotta criticità riguardo li rischio siccità ed emergenza idrica, ma con temperature molto elevate, potrebbero non consentire di assicurare li normale utilizzo delle risorse idriche di riserva, considerato il consistente incremento dei consumi idrici in atto".

Per questi motivi, con l'obiettivo di evitare possibili conseguenze per l'igiene pubblica, il sindaco ha firmato questa ordinanza valida fino al 30 settembre 2023. I prelievi di acqua potabile dalla rete pubblica sono consentiti esclusivamente "per i normali usi domestici e sanitari, ovvero, per tutte le attività regolarmente autorizzate che necessitino dell'uso di acqua potabile ivi compresi i servizi pubblici di igiene urbana e decoro urbano, la manutenzione del verde pubblico e degli orti urbani".

Ai cittadini di Roma il sindaco raccomanda di limitare al minimo necessario l'utilizzo di acqua potabile per l'irrigazione di orti e giardini e per usi "ludico-ricreativi e sportivi".Alla violazione dei divieti si applicherà una multa che va da 25 a 500 euro.

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