5.995 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Giudice morta a 36 anni per melanoma: “Non si preoccupi, è una verruca”, le disse la dermatologa

Il tumore diagnosticato in ritardo ha provocato la morte della giudice del tribunale di Roma Giulia Avallone, scomparsa a 36 anni il 17 aprile del 2020.
A cura di Enrico Tata
5.995 CONDIVISIONI
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

"È una verruca seborroica, non si preoccupi", le aveva detto una dermatologa. E invece quella sporgenza colorata comparsa da qualche mese sul polpaccio era in realtà "un melanoma nodulare maligno ulcerato". Un grave tumore che ha provocato la morte della giudice del tribunale di Roma Giulia Avallone, scomparsa a 36 anni il 17 aprile del 2020.

Giulia Avallone, morta a 36 anni: lavorò su caso Cucchi

A lei era stato affidato per esempio il processo agli otto carabinieri accusati di depistaggio in relazione al caso di Stefano Cucchi. Commentò la notizia della morte l'avvocato Fabio Anselmo, che assiste la famiglia Cucchi: "Sono addolorato e sconvolto. Una simile tragedia lascia senza parole, mi sento solo di esprimere il cordoglio nei confronti della sua famiglia e dei suoi cari".

La dottoressa condannata a 8 mesi per omicidio colposo

La dottoressa che ha visitato la giudice è stata condannata dal gup di Perugia a 8 mesi di reclusione per omicidio colposo. La donna è stata giudicata con il rito abbreviato. Gli avvocati della famigli a del medico, Stefano Maccioni e Nicola Di Mario, hanno commentato con queste parole la sentenza: "Attendiamo di leggere le motivazioni per un più attento esame. È stata riconosciuta una condotta colposa della dermatologa e il nesso di causalità tra questa e il decesso della dottoressa Giulia Cavallone. La famiglia sta portando avanti questa battaglia già iniziata dalla Cavallone quando era ancora in vita per impedire che quanto accaduto non abbia a ripetersi in futuro". In pratica, spiegano gli avvocati, secondo i giudici la collega è morta a causa di un errore della dermatologa. Giulia Avallone avrebbe potuto salvarsi, se solo la diagnosi fosse stata giusta e se avesse iniziato subito la terapia per combattere il melanoma. Questo ritardo provocato da un errore medico, hanno riconosciuto i magistrati, le è stato sicuramente fatale.

5.995 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views