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Giubileo 2025

Giubileo: iniziano i lavori a Piazza Pia. Ma non mancano le polemiche: “Non c’è ombra”

L’area tra Castel Sant’Angelo, via della Conciliazione e San Pietro sarà completamente pedonale, le macchine verranno “dirottate” nel nuovo sottovia. Ma fioriscono le polemiche sulla presunta mancanza di alberi nel progetto.
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Il Giubileo è alle porte e fervono i preparativi per far sì che Roma possa accogliere pellegrini e turisti nel migliore dei modi possibili: tra i lavori previsti, spicca quello della creazione di un’area esclusivamente pedonale che colleghi Castel Sant’Angelo a San Pietro, passando per via della Conciliazione.

Anche Piazza Pia sarà vietata alle macchine, “dirottate” nel nuovo sottovia che cambierà la conformazione della zona intorno al Vaticano: come sottolineato dal sindaco Roberto Gualtieri in occasione della presentazione del progetto del tunnel di Piazza Pia, mercoledì 26 luglio, il sottovia è l'opera ‘capofila’ dei lavori in vista del Giubileo 2025: “È l’intervento più importante dal punto di vista architettonico, urbanistico e simbolico”.

Come spesso accade, anche questa novità ha creato spazio per le polemiche: sono numerosi i cittadini che hanno criticato il piano per l’assenza di alberi e aree verdi, paragonando la situazione a quella di Piazza San Silvestro, dal 2011 al centro del dibattito.

Il progetto del sottovia di Piazza Pia

Quello previsto per il Giubileo 2025 è un massiccio piano di lavori che rimodelleranno il volto della città in molti suoi punti, a partire dall’area tra il Vaticano e Castel Sant’Angelo. Il sindaco Gualtieri lo ha presentato come “un grande intervento di riqualificazione urbana che ricongiunge due luoghi storicamente in asse. Via della Conciliazione si chiama così perché faceva riferimento alla conciliazione con la Chiesa. Noi vogliamo passare dalla ‘conciliazione' all'abbraccio tra la città e il Vaticano”. Un ruolo fondamentale in questo nuovo ricongiungimento sarà giocato proprio dai lavori all’altezza di Piazza Pia, che si estendono su un doppio fronte: la piazza sarà ripavimentata a sampietrini, illuminata con modalità moderne e verranno realizzati dei gradoni dal lungofiume verso il centro. Sul livello sotterraneo, invece, si prevede di costruire un nuovo tunnel che sarà il prolungamento di circa 130 metri del sottovia esistente (realizzato per il Giubileo del 2000), così da rendere completamente pedonale la passeggiata “scoperta”.

Le polemiche sul verde

Negli ultimi tempi sono fiorite le polemiche relative alla presunta mancanza di verde all’interno del progetto: in particolare sono state trovate numerose similitudini tra la futura conformazione di Piazza Pia e la carenza di alberi che caratterizza Piazza San Silvestro, per dieci anni al centro delle discussioni perché sprovvista di vegetazione (fino al 2021, quando sono state inserite quattro piante).

Edoardo Zanchini, direttore dell’ufficio Clima del Comune di Roma, definisce la “polemica surreale per due motivazioni: da un lato il progetto di per sé prevede un miglioramento dal punto di vista climatico, poiché sostituisce i sampietrini all’asfalto, elimina le auto e prevede nuove alberature lungo il Tevere, dove ora non ci sono; dall’altro, basterebbe spostare di poco lo sguardo per vedere che un altro finanziamento, sempre in vista del Giubileo, è incentrato proprio sulla riqualificazione – tutela del verde e riforestazione – della Mole Adriana lì accanto”.

E a chi accusa il Comune di non garantire aree verdi all’interno della Capitale, come accaduto con Piazza San Silvestro, Zanchini risponde che “il tema vero dovrebbe essere cercare di trovare un accordo con la sovrintendenza per togliere il veto per nuove alberature. Il problema è l’approccio adottato dagli uffici incaricati di tutelare i beni culturali del Paese, ossia quello di preservare a tutti i costi l’identità dei luoghi, in questo caso delle piazze (San Silvestro e Piazza Pia), riproducendo l’esistente: in questo caso, se non risultavano esserci alberi in passato, non potranno esserci nemmeno in futuro. L’errore sta nel fatto che la realtà esistente è opera di stratificazioni, molte delle quali orribili (basta pensare che è stato portato l’asfalto in città, dove prima non c'era), e quindi non andrebbe replicata in ogni caso”. "Copiare" il passato, quindi, non è sempre la scelta migliore e soprattutto in questi giorni, dove la città è oppressa dal caldo rovente, la presenza di alberi risulta ancor più fondamentale.

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