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Sparatoria a Fidene

Giorgia Meloni partecipa al funerale di Nicoletta, l’amica tra le vittime della strage di Fidene

I funerali di Nicoletta Golisano si terranno oggi alle 15 alla cattedrale di Civitavecchia. Presente anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
A cura di Enrico Tata
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La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parteciperà oggi ai funerali di Nicoletta Golisano, sua amica e tra le vittime della strage di Fidene. La cerimonia si volgerà alle 15 alla cattedrale di Civitavecchia. La commercialista 50enne si trovava per lavoro in via Monte Giliberto, il luogo dove Claudio Campiti ha ucciso quattro donne, tra cui lei. Era infatti la contabile del consorzio Valleverde.

Il messaggio d'addio di Giorgia Meloni a Nicoletta Golisano

Nicoletta "era una mamma protettiva, un’amica sincera e discreta, una donna forte e fragile allo stesso tempo", ha scritto Meloni per ricordarla. "Ma era soprattutto una professionista con un senso del dovere fuori dal comune. È stato quel senso del dovere a portarla lì, di domenica mattina, dove un uomo la aspettava per ucciderla a colpi d'arma da fuoco, insieme ad altre due donne, durante una riunione di condominio a Roma. Nicoletta era mia amica. Lascia il marito Giovanni e uno splendido bambino di dieci anni, Lorenzo. Con la sua, altre famiglie, alle quali esprimo tutta la mia vicinanza, sono state distrutte". Nicoletta  "era felice e bellissima", ha scritto ancora la presidente del Consiglio, aggiungendo: "Nel vestito rosso che aveva comprato per la festa del suo cinquantesimo compleanno, qualche settimana fa. Per me sarà sempre bella e felice così. Addio Nico. Ti voglio bene".

La strage di Fidene: le quattro donne uccise da Claudio Campiti

La prima ad essere uccisa da Claudio Campiti è stata Sabrina Sperandio, poi Nicoletta Golisano e ancora Nicoletta Silenzi e Fabiana De Angelis, quest'ultima morta dopo due giorni di agonia all'ospedale Sant'Andrea di Roma.

Campiti è stato interrogato in carcere, ma non ha mostrato alcun segno di pentimento per quanto fatto:  "L'indagato in sede di interrogatorio non ha dato segno di resipiscenza alcuna e il livore ed il risentimento che sono emersi, fanno ritenere che se rimesso in libertà non desisterebbe da ulteriori condotte violente e sanguinarie", ha scritto il gip nell'ordinanza con cui ha convalidato il fermo e confermato la misura cautelare. Campiti ha dichiarato di essere esasperato dalle condotte, a suo dire "mafiose", tenute negli anni dal Consorzio nei suoi confronti.

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