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Falsi certificati per ottenere l’invalidità: indagati medico romano e operatore sanitario

Un medico romano e un operatore sanitario sono indagati agli arresti domiciliari per certificazioni d’invalidità false.
A cura di Alessia Rabbai
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Certificavano con false prescrizioni patologie in realtà inesistenti, per permettere ai loro pazienti di ottenere l'invalidità. In cambio per la gestione delle pratiche ricevevano denaro. I carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità (Nas) di Roma insieme ai militari del Comando Provinciale hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale degli arresti domiciliari, emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di due persone.

Si tratta di un medico specialista ortopedico in servizio presso un ospedale pubblico della Capitale e un operatore del settore sanitario in stato di inattività. Entrambi sono indagati per i reati di corruzione e falsità. Le indagini sono in corso, dunque le responsabilità a loro carico sono ancora tutte da verificare, il procedimento è ancora nella fase preliminare.

Rilasciavano certificati per 120 euro

Secondo la Procura per quanto emerso finora il medico e l'operatore sanitario avrebbero agevolato l'ottenimento dell‘invalidità a pazienti che in realtà non avevano le patogie certificate. Ai due indagati ora ai domiciliari in attesa della decisione del giudice sono contestati comportamenti illegali, che riguardano la loro profesisone. Il costo del falso certificato che rilasciavano ammontava ad una cifra di 120 euro.

I pazienti dovevano pagare questi soldi in contanti, che si affidavano a loro per la gestione delle proprie domande per il riconoscimento di invalidità. Ma in realtà non venivano visitati, perché non avevano alcuna patologia. I carabinieri del Nas di Roma stanno ancora indagando, coordinati dalla locale Procura della Repubblica per riuscire a risalire all'identità di altre persone coinvolte e ad individuarle.

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