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Elezioni regionali Lazio 2023

Elezioni Lazio, Della Casa (M5s): “Pd sordo su inceneritore, per noi tutela ambiente è priorità” 

“Il Pd sposa in pieno quanto sta facendo il sindaco Gualtieri sull’inceneritore e per noi era impossibile accettare questa condizione. Un dialogo si può fare quando l’interlocutore non è sordo e questo, evidentemente, non è avvenuto”. Così Roberta Della Casa, candidata consigliera per il Movimento 5 Stelle, nella circoscrizione di Roma, alle elezioni regionali del Lazio.
A cura di Enrico Tata
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"Il Pd sposa in pieno quanto sta facendo il sindaco Gualtieri sull'inceneritore e per noi era impossibile accettare questa condizione. Un dialogo si può fare quando l'interlocutore non è sordo e questo, evidentemente, non è avvenuto. Vanno avanti con l'inceneritore a Roma? Noi andiamo avanti con la tutela dell'ambiente e della salute pubblica". Così Roberta Della Casa, candidata consigliera per il Movimento 5 Stelle, nella circoscrizione di Roma, alle elezioni regionali del Lazio.

Quali sono per lei due priorità, due temi che andrebbero affrontati subito all'indomani del risultato elettorale?

La priorità è sicuramente la sanità, una delle principali competenze regionali e nel Lazio è particolarmente deficitaria. Penso alle donne in stato di gravidanza che chiamano il cup per prenotare appuntamenti periodici e gli vengono fissati a gravidanza pressoché finita. Penso ai malati oncologici, ai percorsi di prevenzione per le donne. È necessario sviluppare una sanità territoriale, aprire ambulatori e strutture che possano far fronte alle esigenze più immediate dei cittadini e che siano il più vicino possibile alle loro abitazioni. Un secondo tema è quello dei trasporti: è necessario garantire a chi si sposta un servizio di trasporto pubblico efficiente, puntuale e dignitoso, con un costo che sia accessibile. Contemporaneamente occorrerebbe anche investire su nuove linee di trasporto su ferro.

Sicuramente il tema dell'abbattimento delle liste d'attesa è riconosciuto come fondamentale anche da esponenti del centrosinistra. Tra l'altro voi avete fatto parte, negli ultimi mesi, della giunta guidata da Zingaretti…

Le deleghe che noi abbiamo avuto non riguardavano la sanità, ma l'ambiente e il turismo. Ad ogni modo io credo che la sanità nel Lazio non sia stata curata a sufficienza. La giunta non ha saputo rispondere alle reali esigenze dei cittadini, sono avvenute una serie di privatizzazioni di quelle che in principio erano strutture pubbliche, sono state proposte le case della salute, ma non sono mai state di fatto realizzate. Dobbiamo pensare una sanità territoriale, non con le case della salute, ma con ambulatori che sappiano rispondere alle esigenze dei cittadini e allo stesso tempo dobbiamo potenziare le strutture sanitarie pubbliche già esistenti, non solo a Roma.

Avete ricevuto un forte attacco dai Verdi, con Bonelli che ha accusato Conte di non aver voluto un'alleanza con il centrosinistra nel Lazio. Come risponde?

Questa interpretazione dei fatti scorretta. È indubbio che il Partito democratico abbia presentato unilateralmente la candidatura di D'amato e questo significa non voler dialogare. La colpa la rispedirei al mittente. Se ci fosse stato un dialogo costruttivo, avremmo dovuto parlare di temi e non di poltrone. Questo non è stato possibile a causa del passo in avanti fatto dal Pd, che ha preferito candidare D'Amato, mettere davanti un nome rispetto ai temi.

I sondaggi ci dicono che Pd e 5 Stelle insieme avrebbero potuto vincere, ma senza alleanza il centrodestra è nettamente favorito…

Credo che la destra sia favorita sulla scia di quello che è successo con il voto nazionale a Giorgia Meloni. Ad ogni modo io penso che il Pd, che ha governato non gli ultimi mesi insieme a noi, ma per dieci anni questa regione, debba fare una riflessione importante. Un'alleanza non va vista come una battaglia contro un nemico comune, ma va costruita sui temi che la possono tenere insieme. Se questi non vengono messi sul tavolo, non c'è possibilità di dialogo. Siamo quindi pronti a prenderci le nostre responsabilità e a portare avanti i nostri temi da soli, anche se questo significasse stare all'opposizione. Un'opposizione leale, ma ferma sui nostri temi.

Il primo punto del programma di Donatella Bianchi è il no al termovalorizzatore di Roma, ma si tratta di un tema che il governo ha commissariato e ha affidato al sindaco Gualtieri. Non riguarda la regione…

La competenza ambientale la Regione ce l'ha da Costituzione. La Regione deve lavorare a un suo piano rifiuti strutturato e deve collaborare con Roma e con le altre province per soluzioni sostenibili. L'inceneritore per noi non è accettabile. Il ciclo dei rifiuti va chiuso, certamente, ma ci sono nuove tecnologie che permettono un minore impatto ambientale. Invece l'inceneritore di cui si parla deve bruciare a pieno regime 600mila tonnellate all'anno per funzionare e per essere efficiente dal punto di vista economico. Abbiamo già visto in passato che dove c'è un inceneritore c'è un aumento in dieci anni delle malattie del sangue e delle malattie oncologiche. Noi pensiamo che il ciclo dei rifiuti si possa e si debba chiudere con un minore impatto ambientale e con piccoli impianti residuali, spingendo quindi sul riuso e sul riciclo dei materiali.

Perché un elettore dovrebbe votare Movimento 5 Stelle e non centrosinistra o centrodestra?

Io penso che la Regione Lazio sia stata governata da entrambi gli schieramenti, in particolare da uno, troppo a lungo. Ed è evidente la situazione della Regione sui temi di cui abbiamo parlato. Noi siamo la differenza, noi siamo quelli rimasti a parlare di temi e non di poltrone, dalla parte dei cittadini e che portano avanti i propri valori.

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