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L'omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro

Tre anni fa l’omicidio di Willy Monteiro Duarte: Colleferro gli dedica una piazza per ricordarlo

Tre anni fa veniva ucciso Willy Monteiro Duarte, il 21enne di Paliano che voleva solo aiutare un amico coinvolto in una rissa. Gli appuntamenti a Colleferro e Paliano per ricordarlo.
A cura di Alessia Rabbai
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Tre anni senza Willy Monteiro Duarte, in occasione dell'anniversario della morte del cuoco ventunenne di paliano è in programma una manifestazione per ricordarlo e in suo nome il sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna intitolerà una piazza. Nel parco a lui già dedicato verrà inaugurata una statua. Una messa in suo ricordo verrà invece celebrata a Paliano, oggi pomeriggio a partire dalle ore 18, nella chiesa di Sant'Anna.

"Ciao caro Willy, manchi ancora come il primo giorno. Ci mancano i tuoi scherzi, i tuoi sorrisi, le tue coccole, le tue battute e soprattutto senza i tuoi abbracci. Hai visto che bel messaggio che hai lasciato su questa terra? Quante persone ti pensano e pregano per te. Tante le dediche, gli eventi e le piazze. Manchi tantissimo nostro Willy. Sarai sempre e per sempre nel nostro cuore. La tua famiglia". Questo il messaggio diffuso dalla famiglia di Willy Monteiro Duarte lo scorso anno. Un messaggio che quest'anno si rinnova.

Il processo per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte

"Mio figlio non si è ucciso da solo" è stato l'unico commento ai giornalisti della madre di Willy, Lucia. Lo ha fatto dopo le parole di Gabriele Bianchi in aula, che per l'ennesima volta ha dichiarato di non aver toccato il ragazzo. Ma sono moltissimi i testimoni che lo hanno visto infierire, insieme al fratello Marco e agli altri imputati, su Willy quando era a terra. La speranza della famiglia era che il processo per omicidio a carico dei quattro imputati Mario e Gabriele Bianchi, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli confermasse la sentenza di primo grado. Non hanno mai voluto vendette, mai si sono espressi sui ragazzi accusati di averlo ucciso. Hanno sempre e solo chiesto giustizia.

In primo grado i giudici hanno condannato all'ergastolo i fratelli Bianchi, mentre Francesco Belleggia e Mario Pincarelli sono stati condannati rispettivamente a ventitré e ventuno anni di reclusione. Nelle motivazioni della sentenza il giudice ha spiegato che tutti e quattro gli imputati sapevano di poter uccidere, in quanto "avevano la percezione del concreto rischio che attraverso la loro azione Willy potesse perdere la vita, e nondimeno hanno continuato a picchiarlo". Gli imputati hanno presentato ricorso in appello tramite i loro avvocati.

Se per Belleggia e Pincarelli la strategia rimane la stessa, non si può dire per i Bianchi, che hanno cambiato legale. Massimiliano Pica ha deciso di lasciare l'incarico per ‘divergenze inconciliabili' con i suoi assistiti, che sembra andassero avanti da diverso tempo. I fratelli si sono anche divisi: Gabriele è difeso ora da Valerio Spigarelli e Ippolita Naso, Marco da Gianluca e Pasquale Ciampa.

In secondo grado per i fratelli Bianchi è caduto l'ergastolo, i giudici della Corte d'Assise d'Appello di Roma hanno hanno condannato Marco e Gabriele a ventiquattro anni, riconoscendo le circostanze attenuanti generiche, confermando i ventiquattré anni per Belleggia e i ventuno per Pincarelli. Ora si attende il verdetto della Cassazione, in occasione della quale i fratelli Bianchi puntano a un ulteriore sconto di pena, chiedendo tramite gli avvocati che il reato contestato venga derubricato da omicidio volontario a preterintenzionale.

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