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Diciottenne massacrato di botte e lanciato in un fosso: fermato un sospettato

I carabinieri indagano sul pestaggio di un 18enne, spinto in un fosso. Arrivato in ospedale con il volto tumefatto, i militari hanno fermato un sospettato.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio
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Un ragazzo di diciotto anni è stato massacrato di botte, ferito ad una gamba e lanciato in un fosso. È quanto accaduto nel Comune di Roccagorga, centro di poche migliaia di abitanti della provincia di Latina. Sul caso indagano i carabinieri, che nella serata di martedì scorso 30 maggio, hanno fermato un sospettato. Secondo le informazioni apprese ad aggredire il giovane sarebbe stato un gruppo di persone, non è ancora chiaro quante e non sono state identificate. Di queste al momento ne sarebbe nota solo una, che dovrebbe far parte di chi ha messo in atto la violenza.

Ancora ignoto il movente

Ancora da chiarire il movente dell'aggressione e si indaga a 360 gradi: gli investigartori coordinati dalla Procura di Latina non escludono alcun ipotesi, dal regolamento di conti alla punizione. I responsabili del pestaggio avrebbero preso il giovane, portandolo in un luogo isolato, in aperta campagna. Lontano dalla vista di altre persone, lo hanno picchiato a sangue, ferendolo ad una gamba con un oggetto appuntito. Poi lo hanno spinto in un fosso e se ne sono andati, lasciandolo da solo. Il diciottenne nonostante le percosse ricevute ha trovato la forza per liberarsi ed andarsene. Trovato aiuto, è stato soccorso in ospedale al Santa Maria Goretti di Latina.

I carabinieri hanno fermato un sospettato del pestaggio

I medici lo hanno sottoposto alle cure del caso e hanno medicato le ferite riportate a seguito del pestaggio. I sanitari hanno subito avvisato i carabinieri, che hanno raggiunto il diciottenne in ospedale per ascoltarlo. Sono poi partite indagini-lampo, che hanno portato al fermo di un sospettato. I carabinieri dovranno interrogarlo in merito ai fatti. Le indagini sono in corso.

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