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Detenuto ferisce un poliziotto alla gola con una lametta in carcere: è grave

Un poliziotto penitenziario è finito in ospedale, accoltellato alla gola da un detenuto con problemi psichiatrici. Il sindacato: “Aggressioni in aumento nelle carceri italiane”.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio
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Momenti di paura nel carcere di Frosinone, dove un detenuto con problemi psichiatrici accertati ha ferito gravemente un poliziotto penitenziario alla gola con una lametta. I fatti si sono verificati nelle scorse ore. A dare la notizia sono stati Ciro Di Domenico e Mirko Manna rispettivamente coordinatore del Lazio e Nazionale del sindacato Fp Cgil polizia penitenziaria. Secondo le prime informazioni apprese si tratta di un detenuto, di cui non è nota l'età né la provenienza, che è stato trasferito nei giorni scorsi per ordine e disciplina dal carcere di Rieti a quello di Frosinone.

Stamattina il poliziotto poco prima che accadesse il ferimento è andato ad aprirgli la cella per accompagnarlo a fare la doccia. Il detenuto ha tirato fuori una lametta, probabilmente nascosta in bocca e gli ha fatto un taglio alla gola. "Non sappiamo ancora quali siano le esatte condizioni di salute del poliziotto, ma da quanto ci è stato comunicato finora la ferita che ha riportato sembra seria. È finito in sala operatoria con 25/30 punti alla gola".

Il sindacato: "Aggressioni in aumento nelle carceri italiane"

"Aggressioni da parte di detenuti avvengono nelle carcere di tutta Italia, abbiamo mandato due lettere al Dipartimento per avere i dati delle aggressioni che avvengono nelle carceri da parte dei detenuti nei confronti dei polizotti penitenziari solo che questi dati non ci vengono forniti, per non esasperare gli animi e non provocare un allarme sociale. Apprendiamo dai colleghi che lavorano nelle carceri che le percentuali di aggressioni sono aumentate in modo esponenziale – spiega Federico Olivo del Fp Cgil polizia penitenziaria – Per quanto riguarda invece il discorso attinente al carcere e alle strutture alternative, è il giudice che ne dispone la sistemazione, non è detto che un detenuto con problemi psichiatrici sia trasferito nelle Rems o sia sottoposto a misure particolari".

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