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Contrae l’epatite C dalla moglie dopo trasfusioni infette: lo Stato lo risarcirà di 600mila euro

Lo Stato italiano risarcirà di 600mila euro un uomo di 82 anni, che ha contratto l’epatite C dalla moglie trasfusa con sangue infetto. Il Tribunale di Roma ha condannato il Ministero della Salute.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio
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Sarà risarcito di quasi 600mila euro un uomo di ottantadue anni, che ha scoperto di avere l'epatite C, con la conseguenza di una cirrosi e un tumore al fegato non guaribile. Lo ha contratto dalla sua ex moglie, dalla quale è separato da trentasei anni e che nel lontano 1982 ha ricevuto trasfusioni di sangue infetto, durante un ricovero all'ospedale San Camillo di Roma. Il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza ieri, a quarantanni di distanza dall'accaduto, condannando il Ministero della Salute.

Ad assistere l'anziano l'avvocato Renato Mattarelli: "Il nostro studio si occupa di molti casi di sangue infetto come questo, che rientra in una delle centininaia di cause contro il Ministero della Salute – spiega il legale a Fanpage.it – La particolarità di questa causa è che si tratta di un ‘danno riflesso': abbiamo agito in giudizio non per la persona danneggiata direttamente dalla trasfusione, ma per quella indirettamente danneggiata. Prima abbiamo dovuto dimostrare che la donna effettivamente aveva contratto l'epatite C in ospedale, poi che non potevano esistere altre cause di contagio compatibili con il nostro assistito. E il Tribunale di Roma ci ha dato ragione".

L'anziano ha un tumore al fegato non curabile

Secondo quanto ricostruito l'anziano è stato contagiato dal virus dell'epatite C dalla ex moglie, la quale l'aveva a sua volta contratta in ospedale, attraverso del sangue infetto ricevuto durante una trasfusione ed è risultata positiva al test dell'Hcv. Il matrimonio tra i due nel tempo è arrivato al capolinea, da allora hanno preso due strade separate e la donna è morta a causa delle complicazioni provocate dal virus, del quale non hai mai parlato all'ex marito. Nel 2014 l'uomo si è sottoposto ad alcuni esami di routine a seguito dei quali, emersi dei valori sospetti, ha fatto ulteriori accertamenti, che hanno portato all'individuzione dell'epatite C. Quello che ha scoperto di avere è un'epatopatia grave già avanzata, con conseguenze di cirrosi e tumore al fegato.

"Ancora tanti i danneggiati da sangue infetto"

"Il problema del sangue infetto non è solo del passato, ma attuale e se ne continuerà a parlare almeno per altri 10-20 anni – continua l'avvocato Mattarelli – Tante persone non sanno neanche di avere l'epatite C, magari non l'hanno presa da una trasfusione ma da un coniuge o da un rapporto sessuale occasionale e molti risentono ancora di un danno lontano decenni. Lo Stato italiano ha emanato la legge n. 210/1992 specificamente per far fronte ai danneggiati da sangue infetto, nel periodo in cui non c'erano controlli adeguati. Per questo sta ancora pagando milioni di euro".

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