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Cambiano una serratura per lo sfratto, ma sbagliano casa. Arrivano carabinieri: “Adesso chi paga?”

Si è rivolta ai carabinieri temendo che le avessero occupata l’appartamento: è stato un errore dei funzionari che hanno effettuato lo sfratto alla casa sbagliata.
A cura di Beatrice Tominic
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Si è trovata con la serratura di casa cambiata e l'ansia che potessero aver occupato la sua abitazione di Artena: questa la disavventura accaduta a Chiara Boccassini, pittrice romana che su Instagram conta più di 10mila followers. Spaventata, si è subito rivolta ai carabinieri prima di scoprire che in realtà si è trattato di un errore degli ufficiali giudiziari, arrivati nel borgo dei Monti Lepini per uno sfratto, che però hanno sbagliato porta.

La vicenda

Ad avvertire l'artista è stato un suo vicino: "Ti hanno cambiato la serratura", le ha detto per telefono. Così la pittrice, che vive stabilmente a Roma, si è subito recata ad Artena, per controllare le condizioni del suo appartamento al centro del borgo, temendo che potesse essere stato occupato: a parte il vicino di casa, nessuno le aveva fornito informazioni riguardo al destino dell'abitazione.

Una volta arrivata davanti alla porta di casa, sul pianerottolo, ha allertato i carabinieri: l'operazione di rimozione della serratura era stata eseguita in maniera pulita, da mani esperte. Insieme alle forze dell'ordine è entrata nell'appartamento dove, però, non ha trovato nessuno. Così, per saperne di più, ha provato a chiedere informazioni alle persone del vicinato: lungo la stradina però ci sono pochi residenti, molti edifici abbandonati e altri abitati da persone che escono la mattina presto e rincasano la sera tardi.

La scoperta della verità

Soltanto grazie ad un passaparola dei vicini è emersa la verità: alcuni avevano visto delle persone nella mattinata di mercoledì. Erano tre e uno di loro aveva fra le mani una cartellina del Tribunale di Velletri. Così ha iniziato a farsi largo l'ipotesi dell'errore. Una delle abitazioni che si trova vicino alla casa interessata, da anni si trova al centro di una lunga procedura giudiziaria di recupero credito: la toponomastica, spesso modificata dal comune, potrebbe aver contribuito a creare confusione fra i funzionari.

La protesta della padrone di casa

"Una cosa simile è successa anche una decina di anni anni fa, ma io ero a casa e ho spiegato l'errore prima che le operazioni continuassero: adesso chi pagherà i danni? – si chiede la pittrice – Non posso più entrare e non mi hanno nemmeno avvisata mettendo un cartello sulla porta". Intanto l'artista ha già contattato un avvocato: "Hanno ammesso lo sbaglio ha raccontato dicendo che è stato causato dalla numerazione civica sbagliata. È davvero assurdo".

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