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Aumento di contagi a Roma, migliaia le disdette ai ristoranti per il Veglione di Capodanno

Le disdette alle prenotazioni nei ristoranti a Roma per Capodanno sono al 30/40%. A lanciare l’allarme Fipe Confcommercio: “Lavoratori a casa e difficoltà a pagare i fornitori”.
A cura di Alessia Rabbai
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Sono migliaia a Roma le disdette alle prenotazioni nei ristoranti a Capodanno. Cancellazioni per il Veglione che sono arrivate a seguito delle restrizioni da parte del decreto natalizio del Governo, che vieta feste in piazza, balli e serate in discoteca e per la paura de parte della clientela del rischio di ritrovarsi in tanti nei locali chiusi. Una stretta per evitare che le persone si riuniscano anche all'aperto in assembramenti, per il contenimento dei contagi a seguito dell'aumento dei nuovi positivi che si registra da gioni, complice la diffusione della variante Omicron. Fanpage.it ha intervistato Sergio Paolantoni, presidente di Fipe Confcommercio Roma, per capire qual è la situazione della ristorazione nella Capitale, a pochi giorni dai cenoni e dai festeggiamenti per l'Anno Nuovo.

Lavoratori a casa e difficoltà a pagare i fornitori

"Per quanto riguarda le cancellazioni delle prenotazioni nei ristoranti a Capodanno a Roma parliamo del 30/40% e siamo molto preoccupati – spiega Paolantoni – si tratta di un numero importante se si pensa a tutti i preparativi delle scorse settimane in vista della notte di San Silvestro e senza i clienti non riusciamo a pagare i fornitori. Inoltre il personale appositamente chiamato per il periodo natalizio e per Capodanno, parliamo di centinaia di persone, si trovano senza lavoro, quindi sorge anche un problema di tipo sociale". Cancellazioni di cenoni e pranzi che sono iniziati già dai giorni precedenti al Natale e che sono continuati a ridosso del 31 dicembre.

Delivery non sufficiente a sopperire alle cancellazioni

"In parte è anche vero che sono cambiate le abitudini – continua – le persone spendono meno, c'è meno propensione all'attesa e spesso si preferisce ripiegare su pranzi e cene a casa". E qui molte volte entrano in gioco i ristoranti, con l'asporto e le consegne a domicilio: "Il delivery probabilmente in questa fase potrebbe riaquistare qualche punto di fatturato, ma non tanto da poter sopperire alle cancellazioni delle prenotazioni per le consumazioni in loco".

Sostegni dal Governo e proroga delle autorizzazioni emergenziali

La speranza da una parte è che "come per le discoteche anche per i ristoranti il Governo pensi a qualche forma di sostegno – chiarisce Paolantoni – dall'altra speriamo che il Comune di Roma ci conceda le autorizzazioni emergenziali gratuite per i dehors esterni, oltre al termine delle direttive nazionali del 31 aprile, in attesa di un'eventuale proroga del Governo. Stiamo infatti lavorando senza sapere di fatto cosa accadrà domani, senza poter fare una programmazione".

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