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Atac: 1200 dipendenti a casa causa Covid. “Soldati per guidare i bus”, l’idea bocciata in Campidoglio

Sono 1.200 i dipendenti di Atac a casa perché malati o in quarantena. L’ipotesi dell’azienda di mettere il personale dell’Esercito alla guida dei bus manda su tutte le furie il Campidoglio. L’assessore Patanè: “Soluzioni stabili, assumere subito nuovo personale previsto”.
A cura di Redazione Roma
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Sono 1.200 i dipendenti di Atac (autisti e non solo ovviamente) che sono al momento "indisponibili" a causa della pandemia. Lo ha reso noto ieri la stessa azienda, fornendo i numeri dei lavoratori che non si possono recare a lavoro perché in quarantena o malati di Covid. Una situazione che mette sotto stress la capacità di garantire il servizio di trasporto pubblico, e i cui effetti sono ormai percepibili dall'utenza in termini di corse saltate su alcune tratte in questi giorni, in particolare per quello che riguarda il trasporto su ferro.

"Si ritiene che le nuove norme in materia di congedi Covid possano favorire una drastica riduzione delle quarantene (ad oggi circa 700) e quindi la nostra stima è che il fenomeno della indisponibilità di personale non sia proiettato verso una crescita in termini sostanziali (è quasi certo che possa crescere il numero degli infetti ma controbilanciato da una consistente riduzione delle quarantene)", scrive l'azienda con l'obiettivo di rassicurare l'utenza.

In ogni caso Atac si starebbe attrezzando anche nel più fosco degli scenari. Una delle soluzioni si precisa "ancora in fase di studio per verificarne la fattibilità sia sul piano giuridico sia tecnico", è quella di "una eventuale collaborazione fra enti per reperire personale con le qualificazioni necessarie". In poche parole l'idea è quella di mettere gli autisti dell'Esercito alla guida dei mezzi di trasporto pubblico.

Patanè: "Soluzioni stabili, subito nuove assunzioni già previste"

Una soluzione che però è esclusa dal Campidoglio, che ha intimato l'azienda di procedere con urgenza con nuove assunzioni facendo scorrere le graduatorie già in suo possesso.  "Non mi appassionano né le ricerche interinali di lavoratori, né soluzioni tampone ed emergenziali – ha dichiarato l'assessore Eugenio Patanè all'Ansa -. Preferisco soluzioni stabili, attraverso selezioni pubbliche da mettere in campo in tempi rapidi anche attraverso lo scorrimento di graduatorie già esistenti, visto che sappiamo perfettamente che nel corso del 2022 andranno in pensione circa 180 lavoratori".

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