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Assalto alla Cgil: chiesti 8 e 6 anni per militanti di Forza Nuova e no Green Pass

Hanno chiesto di essere processati con il rito abbreviato 6 imputati per l’assalto alla sede della Cgil. Il pm ha chiesto 8 anni di carcere per Fabio Corradetti, Roberto Borra, Massimiliano Ursino e Massimiliano Petri, 6 anni e 6 mesi per Francesco Bellavista e Federico Trocino.
A cura di Alessia Rabbai
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Una delle immagini dell'assalto alla sede della Cgil a Roma
Una delle immagini dell'assalto alla sede della Cgil a Roma

Otto anni di carcere per Fabio Corradetti, figlio della compagna del leader romano di Forza Nuova Giuliano Castellino, così come per Roberto Borra, Massimiliano Ursino e Massimiliano Petri, sei anni e sei mesi di reclusione per Francesco Bellavista e Federico Trocino. Sono le richieste avanzate dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Roma Gianfederica Dito al giudice delle udienze preliminari nei confronti dei sei imputati, che hanno chiesto di usufruire del rito abbreviato. Nei loro confronti l'accusa è quella di aver assaltato la sede romana della Cgil, durante la manifestazione contro il Green Pass ad ottobre scorso. Oggi è iniziato il processo, mentre nei giorni scorsi è partito il procedimento nei confronti dei capi che hanno guidato il corteo.

L'assalto alla Cgil durante la piazza no Green Pass

I fatti risalgono all'autunno dello scorso anno, quando migliaia di persone si sono radunate a Piazza del Popolo nel cuore del centro storico, per manifestare contro le misure restrittive imposte dal Governo e contro il Green Pass. Una piazza nella quale si sono intrufolati anche i militanti di estrema destra e da quel palco il leader romano di Forza Nuova Giuliano Castellino ha annunciato di voler assaltare la Cgil. Da lì è partito un corteo diretto a Corso d'Italia, costeggiando il Muro Torto, al quale hanno preso parte anche Roberto Fiore, l'ex Nar Salvatore Aronica e altri militanti dell'estrema destra italiana. Dopo gli scontri con la Polizia i manifestanti sono riusciti a fare irruzione all'interno della sede del sindacato e hanno dannegiato le stanze al suo interno, devastandone l'arredamento e i computer. Le telecamere di sicurezza hanno immortalato la scena e le immagini registrate hanno permesso alla Procura e agli investigatori della Digos di risalire in breve tempo ai presunti responsabili, nei confronti dei quali pendono le accuse, a vario titolo, d'istigazione a delinquere, resistenza, devastazione e saccheggio.

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